Già qualche mese fa, scrive il coordinatore provinciale del partito a Lucca, Domenico Capezzoli, eravamo intervenuti sulla presenza della Camorra a Lucca. Come avevamo già detto “la Camorra è un’organizzazione criminale italiana di connotazione mafiosa originaria della Campania. Attualmente è considerata una delle maggiori piaghe del meridione d’Italia, nello stesso tempo è ritenuto uno dei problemi socio-economici più gravi della Campania ma non solo li, purtroppo la troviamo su tutto il territorio italiano. Oggi conta migliaia di affiliati attivi in tutte le regioni e segnalati anche all’estero”. In queste ore la guardia di finanza di Lucca, nell’ambito degli sviluppi di un’operazione che ha ipotizzato un giro di corruzione e appalti truccati all’Asl 3 di Napoli sud e che nel maggio scorso aveva portato, a carico del fratello e della moglie dell’imprenditore, un sequestro di beni per oltre 7 milioni di euro sta eseguendo un ulteriore sequestro, del

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valore complessivo di 750mila euro, nei confronti di beni immobili e società, riconducibili ad un imprenditore di 45 anni originario di Caserta ma residente in Lucchesia ritenuto pericoloso in quanto affiliato al clan camorristico (Casalesi – fazione Zagaria) . Dalle risultanze emerse, il procuratore aggiunto della Procura della Repubblica di Firenze, Luca Tescaroli, ed il sostituto procuratore della Repubblica presso la direzione distrettuale antimafia di Firenze, Giulio Monferini, hanno avanzato richiesta di applicazione delle misure preventive personali e patrimoniali e l’Ufficio misure di prevenzione del tribunale di Firenze, presieduto da Raffaele D’Isa, che valutando positivamente la sussistenza dei requisiti di legge, ha emesso il provvedimento ablatorio dei beni riconducibili al proposto. Sono in fase di conclusione le operazioni di sequestro di beni, tra Caserta e Lucca, per circa 750 mila euro, costituiti da 8 conti correnti, 6 società, 1 autovettura, terreni ed una villa di pregio. L’attività svolta va ad inserirsi in una più ampia strategia, attuata dalla procura del capoluogo toscano sotto la direzione dal procuratore della Repubblica Giuseppe Creazzo, finalizzata al contrasto degli illeciti arricchimenti anche attraverso l’applicazione della normativa antimafia”. Occorre conclude l’esponente dell’Idv  un maggior controllo su gli appalti e sulla  vendita dei beni sequestrati .