Non è mio costume polemizzare. Sono solita collaborare e fin ora sono stata sempre propositiva. Non ho mai guardato a bandiere e colori ma ai reali bisogni del mio paese. Sì proprio così, perché è qui che vivo ed è qui che ho deciso di far crescere i miei figli. Sin dal mio insediamento in consiglio mi sono mostrata collaborativa. Ed è per questo che ho aspettato 5 mesi dalla proposta della figura del garante comunale alle disabilità per segnalare a voi tutti questa situazione.

È giusto infatti che i cittadini conoscano le vere ragioni del perché Isola non ha ancora un garante per la disabilità. Dallo scorso luglio infatti, molti comuni della Calabria hanno provveduto a tale nomina, per ultimo ora il comune di Petilia Policastro e tutte le amministrazioni hanno visto di buon occhio tale figura. A fortiori del fatto che questo soggetto, non coinciderebbe con la mia persona, verrebbe nominato dall’amministrazione attuale la quale sceglierebbe liberamente chi nominare, l’incarico è assolutamente gratuito e sarebbe soprattutto una conquista per tutto il territorio. Allora mi rivolgo a voi cittadini e vi chiedo quale sarebbe in tutto questo il mio scopo di propaganda politica. Ritengo la risposta della maggioranza veramente misera e priva di contenuti.  A chi scrive che il mio articolo è di basso livello rispondo che farebbe meglio a preoccuparsi di evidenziare cosa non ha fatto ancora per i disabili da quando si è insediata. 

È pur vero che è stato garantito l’accesso alle spiagge ai disabili ma ricordo che questo è stato fatto in piena stagione estiva. Ho visto io con i miei occhi fino a luglio inoltrato genitori e nonni costretti a prendere in braccio i propri bambini perché non vi era accesso alle carrozzine; ho udito e visto associazioni e categorie che non avevano luoghi di incontro per discutere delle varie problematiche sulla disabilità che venivano ospitate da altri soggetti perché l’amministrazione non aveva dato loro la possibilità di usufruire di un immobile o quantomeno di una stanza a loro disposizione; ho assistito all’apertura delle scuole con strutture fatiscenti non solo per i bambini normodotati ma anche e soprattutto per i disabili la cui unica preoccupazione è stata solo quella dei dirigenti scolastici, spesso costretti a cavarsela da soli o con l’aiuto di volontari.

E potrei continuare ancora segnalando tanti altri disservizi.  Non penso infatti, che la cosa più importante sia la modalità con la quale ho proposto questa figura, se tramite pec, (nonostante abbia oggi valore legale di una raccomandata con ricevuta di ritorno e utilizzata anche per le procedure legali), o mediante convocazione della commissione pari opportunità.  Suggerirei infatti a questa maggioranza di indire le altre tante commissioni mai convocate e la cui presidenza è riservata agli stessi. 

Penso che invece l’articolo sia chiarificatorio per i cittadini e che faccia veramente capire che ancora una volta questi signori lasciano spazio agli attacchi personali  come d’altronde hanno fatto presentandosi sui palchi durante la campagna elettorale, senza far alcun cenno a quella che è la trattazione della mia proposta. Nella risposta all’articolo infatti, un buon amministratore avrebbe dovuto spiegare ai cittadini cosa pensa della proposta e non attaccare in modo vile.

Alla accusa di voler far propaganda politica rispondo dicendo che questa non è una mia preoccupazione. Mi piace essere votata se la gente apprezza quello che faccio, non quello che dico.

E dall’ultimo risultato elettorale, nonostante fosse la mia prima candidatura non posso che ritenermi più che soddisfatta. Le priorità del momento sono altre tra cui quella di mettermi al servizio di chi ha veramente bisogno e di farlo nel migliore dei modi. “Omnia tempus habent” ogni cosa ha il suo tempo.