Fare il volo di Icaro significa sopravvalutarsi, non riconoscere i propri limiti e compiere azioni al di sopra delle proprie capacità andando incontro a conseguenze dannose o irreparabili, ma anche significa non ascoltare gli avvertimenti premonitori.

Sarebbe interessante conoscere dall’artista Mimmo Candela le motivazioni di una scelta così emblematica.

Quali sono gli Icaro a cui Il Candela e i suoi collaboratori pensavano?

Dedalo dà le ali ad Icaro per fargli spiccare il volo. Il volo è un atto di coraggio. Il C andela lo vede negli abitanti dell’antica Delia che – si fa per dire – spiccarono il volo verso altre contrade, verso l’Aspromonte, oltre che a Delianuova anche a Bova ed è da qui dove si erano stabiliti che poi spiccarono il volo di ritorno alla marina originaria quando, cessate le scorrerie piratesche e simili, tornò vivibile. Ma non si bruciarono le ali, lo fecero con la necessaria prudenza.

Ambizione si, necessaria prudenza pure, ma soprattutto autovalutazione: mai oltre i propri limiti, mai scorciatoie per arrivare presto e troppo in altro, mai con devianze attratti da promesse illusorie di rapida ricchezza perché prima o dopo le ali si perderanno.

“Se non hai le ali da sparviero non andare in alto” è il sotteso motto grecocalabro

La rassomiglianza del volto di Dedalo con quello dell’artista Candela non vuole essere autoreferenziale.

Si è voluto riconoscere in Dedalo che dà le ali come se le è date lui stesso volando con cautela nel mondo dell’arte.

Ed ha volato alto raggiungendo competenze di prim’ordine come iconografo. Ora sta prendendo un altro volo dotato di buone ali a prova di calore: visto che è stato lui stesso a darsele sono garantite.

Caliurghia: Francesco Zavettieri, Domenico Candela. Silvio Cacciatore, animatore, delegato alla cultura e progetto, Saverio Zavettieri sindaco

Ora Bova Marina deve spiccare un altro volo, proiettarsi oltre gli angusti limiti regionali, spendendo l’immagine che può derivarle dal suo patrimonio culturale che è ben presente e costituisce un attrattore. Lo ha rammentato il sindaco Saverio Zavettieri producendosi in un elenco parziale di quanto è presente in quell’Area: la torre di avvistamento, la cappella Marzano, oggi chiesetta della Madonna del Mare, la stessa statua della Madonna del Mare, aggiungiamo noi il dimenticato grande mosaico della Madonna del mare con l’àncora simbolo di salvezza nelle procelle della vita, la stessa bellezza paesaggistica del sito e altrove il parco Archeoderi e numerosi altri siti archeologici e altro di valenza culturale.

Per Bova Marina è la cultura il motore per il suo sviluppo.

A coadiuvare Mimmo Candela artista, iconografo dell’associazione Caliurghia presieduta da Francesco Zavettieri, dei giovani artisti come Alessia Bonfiglio, Matteo Malara, Antonio Viglianti, Davide La Gamba e Francesco Palamara Mesiano

Budget insignificante, significativo amore per l’arte.

Lo specchio d’acqua prospiciente la terrazza di Icaro si presta per diventare il mare di Icaro

IL POETA ROCCO CRISEO DECANTA IL VOLO DI ICARO

L’ arricchimento culturale di un territorio passa anche attraverso la valorizzazione dei luoghi più rappresentativi. Un grazie di cuore agli artisti di Calliurghia Arte e al maestro Mimmo Candela:

U VOLU DI ICARU

(Senza l’ali du sparvieru, 

vola mbásciu nta lu celu!)

E vol’all’artu tuni, o terra mia

e sbatti l’ali e vaji, non ti fermari,

punta lu celu e trova la to’ via,

ma nta lu suli non ti vvicinari.

Ca Icaru nta lu so’ muncu volu,

lu so’ pensari caru lu pagau,

non eppi certu nu grandi cúnsolu, 

ca l’ali prest’u suli nci brusciau.

Supr’a na grutta oji, c’u mari avanti,

tuttu di petra, a latu di scaluni,

si monitu pe tutti li viandanti:

non nc’è sarvizza senza la raggiuni!

E vola terra mia, non ti fermari,

crisci li figghji e danci n’avveniri,

non mi nc’è nuḍḍu cchjú c’av’a migrari,

non mi nc’è nuḍḍu ca ndav’e patiri.

E vola nta stu’ celu cristallinu,

si l’ali sunn’i cira non mollari,

non ti stancari mai di lu caminu,

si voli mbásciu non ti po’ brusciari.

Tu, maestusu, stu’ pajsi mira,

proteggilu e japri li to’ ali,

ca potentusi sunn’e non di cira,

spalancali e sarvalu du mali.

E tuni burgu vaji pe la to’ strata,

ma u passu fallu giustu, non sgarrari,

pigghja l’esempiu e mpara la sonata,

li forzi toi non ndai tu scicchijari.

O Icaru mi si bonu guardianu,

di chista terra china di caluri,

di la muntagna nsin’a nta lu chjanu,

mi nc’è ricchizz’e cori e tant’amuri! 

Rocco Criseo

Progetto cofinanziato dalla Regione Calabria

Progetto CUBO – ARTE E CULTURA NELLA MAGNA GRECIA promosso dal Comune di Bova Marina settore Cultura realizzato da Silvio Cacciatore

All’interno del progetto si è tenuto negli scorsi mesi il SIMPOSIO DEGLI ARTISTI: TRASCENDENZE. Gli artisti che hanno partecipato hanno ideato e realizzato la scultura inaugurata

Landon: Dedalo e Icaro