Il  verde del giorno   O é il Santo?!

 Sarà questo un prologo? Perché no…

                                            Prologo dunque!

Niente di nuovo sotto…. il verde, tra faccine di virtuosa  e comprensibile riprovazione di fronte agli odierni sfregi climatici e faccette con lo sguardo fisso nell’anelito di scorgere ancora una volta un  onirico orizzonte fatto di verdi vallate  e prati rigogliosi di erbetta fine  e ovviamente verde.

Forse gioverebbe rispolverare dal parziale dimenticatoio  ormai datati accordi  come quelli di  Kioto risalenti al  lontano 1997,peraltro anticipatori della necessità di stigmatizzare le emissioni di anidride carbonica e relativi effetti in materia di riscaldamento terrestre !

KYOTO (da wIKi)

Furono  ben 180  i paesi  firmatari del Protocollo , all’uopo convenuti nella  città giapponese  ammantata di  idilliaci giardini attorno a templi buddisti ,che si mostravano più o meno interessati a contrastare fin da allora  quelli che  sono gli attuali  cambiamenti climatici, si spera non ineluttabili come Fato nelle  antiche rappresentazioni, evidentemente greche, che l’Alfieri , nella Sua alta drammaturgia, chiamò tragediabili, coniando a suo tempo tale  apposito vocabolo per definirne la stesura  in forma di tragedia…  A conforto la Storia della letteratura ….

                                           Da ora in poi  il reale argomento

Si potrebbe   anzi si dovrebbe continuare a fiumi di fronte alla quantità e qualità delle tematiche in verde , chiamando a raccolta  luoghi comuni  e modi  di dire, probabilmente già noti ,questa  però è una celia, anche a quei  pluridecorati 25 lettori ,  grati di risiedere, come sempre, nel loro pregiato scrigno romanzesco al riparo da stravizi  del genere con(in)sulto  in da per social, che potrebbero ledere in modo definitivo la normale capacità di comprendonio….

Si ode a destra  …ma anche a sinistra…paritario al massimo per carità, un fumigante sghignazzo tra un avello /girone e l’altro,del resto siamo ancora in piena  atmosfera  divinamente dantesca,sulla sempre più declamata impossibilità di reperire il suddetto raziocinio,stesso di cui sopra, che dovrebbe fare il paio con  il buon senso e qualche goccia di logica  da spremere qua e là,  neanche  si trattasse di merce  in esaurimento da retro bottega !

Sssh!!…. Che non giunga all’orecchio del logaritmo…quello del turno serale in perenne servizio alla 007 tornato sugli schermi giusto in tempo per rassicurare,  con quella glaciale enfasi che  trafigge lo schermo , i  multimediali estimatori  circa la sua indefessa resistenza all’appisolo/abbiocco, nota la derivazione italica del termine,  sempre e comunque  furtivo….                                

 Intanto niente più corsivo per questo fonema ormai a denominazione di origine controllata che indica uno dei colori primari dell’iride, o dell’arcobaleno,quanto più sognante favola racchiusa in quest’ultimo fiabesco appellativo, in cui si ritrova d’incanto il sempreverde , accattivante in tutte le innumerevoli  situazioni ,oramai un vero areopago di intenti eco , basta la parola, come recitava  una deliziosa allitterazione pubblicitaria s.p.(secolo passato), in cui declinare questa cromìa , tranquilli , é greco  di uso giornaliero….

Succede  dunque di  aprire con ariosa aspettativa le ante di qualche ben fornito guardaroba in cui il nostro spumeggia  come smalto di prato, dovrebbe trattarsi del ricercato verde bandiera, mentre, in attesa di mostrarsi al dito, occhieggia con  sussiego smeraldino l’anello che preziosamente  ne esibisce la tinta…

Dai quartieri alti,per così dire,agli angoli più dimessi ,ovvero verso il fondo dell’armadio ove sostano in penombra  diverse sinfonie, da  muschio a bosco a oliva a chiaro come acqua di sorgente a scuro vortice di foglie marcite  con il  verde, sempre lui,  ormai alle spalle della passata stagione…

Quali signore ave  in quella età che ha da sempre  il desìo ,impossibile respingere la citazione di eccellenza,  di indossare questa tinta,  esse si fanno timidamente avanti , pur  dando retta nel contempo  a qualche melenso galateo  che assegna la palma del garbo modaiolo alla apodittica sentenza  , apoftegma pare esagerato data la   frivolezza della materia, “il verde per le bionde”con le nefande conseguenze del caso  nei confronti del resto del mondo ove si ritrovano  scapigliate,per loro natura, le altre tonalità di capigliature  .

Chi del verde approfitta per agghindarsi, ben si fida della sua avvenenza….

E con questo vero e proprio colpo di grazia assestato con noncuranza da un proverbio dei più menzionati a intervalli regolari, conviene  considerare ufficialmente chiuso  il paludoso tema dell’abbigliamento soprattutto al  femminile.

Si potrà così definire con raro sprezzo del pericolo, tralasciando il pari genere al maschile,magari continuando a storpiare  una tra  le celeberrime terzine dantesche,

Non ragioniam  “ ci curiamo” nella frequente dizione in volgare,

Di lor / ma guarda e passa esattamente dal III Canto  dell’Inferno,esortazione di Virgilio eterna guida…..

Di più, si oserà a questo punto della latitudine troncare il vocabolo di cui sopra per adattarlo all’attuale   pass , sparigliando addirittura la visione  dirimente  donata dal Sommo Poeta.

In effetti sembra giunto il momento di procedere ad  una sinossi del discorso…..

Per  intanto  esso  ruota perpetuo intorno a questo verde,divenuto colore più o meno casualmente acconcio in ogni transizione di tempo,ad esempio aspettando il verde al semaforo?!, felice combinazione in botanica quella di possedere un pollice amorevole  nei confronti della gentile esistenza delle piante?!, oppure  ostentare con fare magnanimo,dipende dai casi, fruscianti banconote di quel certo tono di verde che le rende universali in tutte le plaghe conosciute?!

Lapalissiano ma non del tutto….

V’è una sfumatura di questo  benedetto colore verde  che, per quanti sforzi si facciano ,non si riuscirà a  individuare tra  gli abiti  a volte appesi  malinconicamente  sulle grucce in attesa  della grande occasione di sfoggio ovviamente in verde,  dato che spesso  essa si ritrova spalmata    con  uniforme equanimità dalla fronte alle gote in preda a quel malanimo chiamato invidia !

Inutile infierire al riguardo….

 Giusto un’ ulteriore occhiata a quel detto poco propizio che interessa da vicino il trovarsi a corto di valsente ,tra le perdute parole a sinonimo di denaro,  di modo che, districandosi  fra vari gradi di ricerca non sempre esegetica, si va a scoprire che  è lo stesso l’essere / restare al verde, ovvero   dicesi di  certe borse/scarselle di cuoio ove ,in mancanza d’altro, s’intravede il fondo color verde!   A seguire , ruolo altrettanto significativo , ci sarebbe quell’ eco, accennato poco sopra, non sempre di necessità provvisto della solita appendice logico/a o logia che ultimamente ha uno sconfinato sopravvento nell’ opinione pubblica, di quest’epoca passibilmente sostenibile .

Nella ultrarecente emergenza sanitaria ancora in atto, lo si riconosce abbarbicato,per così dire,al verde,quest’ultimo trasmigrando da colore a visione nel comporre la doppia accezione di lasciapassare, simile al salvacondotto,comunemente nel passaggio da uno staterello ad un altro,tanti quelli esistenti nell’Italia pre-risorgimentale…..

Se  dovessero ancora  sussistere dubbi di genere ,  si parla  di   green-pass, o “certificato verde”  a vantaggio di coloro ,pochi di sicuro,che non masticano l’inglese,  come liturgico portatore di novelli valori liberali a difesa del rinato sviluppo socio-economico del paese.

                                               E siamo all’epilogo

Alla fine il povero verde rischia di  ritrovarsi  da solo in frontiera,  onusto di  pesanti responsabilità sulla futura tenuta del mondo…

Chi salverà Lui?

Forse la Speranza  di cui al Mito,in forma di minuscolo pennuto restio ad uscire dal Vaso,notorio contenitore di mali e variegate calamità  di ogni tipologia possibile che  dalla notte dei tempi  continuano a riversarsi sull’amata Terra. Sic!