La storia si accetta un po’ acriticamente a scuola, poi se si diventa maturi ci si accorge che   gli eventi sono veri ma le analisi a corredo sono di parte e anche le omissioni sono di parte, rappresentano il sommerso del surrettizio: in chi scrive di storia c’è un conformismo a chi domina la scena sociopolitica.

La leggenda si accetta in toto, è bello crederci. Non ci sono analisi che tengono.

Pare che, leggenda vuole, che la prima parola pronunciata da Pierpaolo Zavettieri sia stata “politica”.

Non sarà vero ma alle leggende bisogna crederci.

Sarà stato il clima di famiglia – lo zio sindacalista, tre volte deputato al Parlamento, assessore alla cultura della Regione Calabria, oggi Sindaco di Bova Marina; Il padre Sindaco di Bova Marina – a fare da lievito e orientamento alle sue aspirazioni, sarà stata una sua sinergica pulsione interiore, certo è che si è iscritto giovanissimo alla politica senza saltare nessuno step in un trend che lo ha visto impegnato nel partito, Consigliere comunale a Bova Marina, Sindaco di Roghudi, Consigliere nella Città Metropolitana di Reggio Calabria.

Oggi si pone di fronte a un nuovo step, si propone per il Consiglio Regionale della Calabria.

Di orientamento socialista, ritiene che la sua filosofia politica non può che essere coerente con la sua ideologia, quindi quali che siano le sue adesioni alle liste elettorali, se eletto, le sue scelte e/o iniziative saranno sempre di sinistra in coerenza con il suo credo. L’importante è riuscire ad essere eletti per poter essere utili alla propria  terra.

In vero, al di là di ogni valutazione di coerenza relativamente all’appartenenza partitica, considerato il suo operato pregresso, gli si può riconoscere la coerenza ideologica e il suo impegno continuo nell’intero territorio.

Si candida con una lista del centrodestra, non potendo trovare spazio idoneo in un centrosinistra diviso e specializzato nel farsi male da solo nel segno di personalismi e esigenze ingiustificate di protagonismo che evidenziano il vero target dei contendenti