Francesco celebra la Solennità del Corpus Domini all’Altare della Cattedra nella Basilica di San Pietro: “Serve la sete di Dio, altrimenti anche le nostre celebrazioni sono aride. Il problema che per molti oggi la sete in Dio si è estinta”. “Se davanti all’Eucarestia mancano lo stupore e l’adorazione non c’è strada che ci porti al Signore. Neppure ci sarà il Sinodo”
“Ecco che un uomo senza nome, un padrone di casa, gli presta la sua camera più bella. Egli ha dato ciò che aveva di più grande perché intorno al grande sacramento ci vuole tutto grande, camera e cuore, parole e gesti”.
Richiama le parole di don Primo Mazzolari, Papa Francesco, nella sua omelia per la solennità del Corpus Domini, per prefigurare l’immagine di una Chiesa che è “una sala grande”, dalle “porte aperte”, “dove tutti possono entrare”. Non “un circolo piccolo e chiuso”, ma “una Comunità con le braccia spalancate, accogliente verso tutti”. Una comunità dove si guarda all’Eucarestia con “stupore e adorazione”: se manca quello, avverte il Papa, “non c’è strada che ci porti al Signore. Neppure ci sarà il Sinodo”.
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