. Una straordinaria serata diretta da Mario D’Ascola, con la presenza di raffinati ed eccelsi musicisti: Maria Tramontana, Nino Spezzano e Carlo Trimarchi.

Interverrà il pittore e scrittore Ghislain Mayaud 

Karati Luxury wine sarà felice di offrire i propri vini e degustarli con gli ospiti presenti.

Un particolare ringraziamento a Domenico Monea, contitolare del Ristorante, per la sua dedizione culturale e artistica, per la squisita accoglienza in uno spazio libero e creativo, che ci ha permesso di esprimere e condividere le nostre  sensibilità professionali, ma soprattutto umane.

“Pittrice romantica e mediterranea, Carmela Mafrica conquista visitatori e cultori con il  Florilegio “Ruvido metallo e stilla di Luna”:  

Una pregiata custodia raduna il suo Cantico d’arte e con un fascio di dipinti scultorei ci porge la sua intensa poetica.

Una collezione di quattordici tele, di cui due dittici,  ispirate all’avanguardia astrattista, anche se la pittrice fa permanere nell’astratto tracce di arte figurativa, non spezzando il suo legame con la bellezza vivida e la necessità di rappresentarla in tutte le sue espressioni, sia fenomeniche che emozionali(…)

Si racconta stendendo colori, tra linee e prospettive informi, in un ritmo serrato, istintivo e appassionato, che non concede posa all’ispirazione, non prima di posarsi Ella stessa col suo animo nudo, nella consapevolezza dell’imperfezione del mondo e con  la speranza di fugaci «occasioni»in cui  la bellezza si mostra, a sprazzi come «l’azzurro» «tra le cimase»(…)

Ad osservala accanto al suo cavalletto, sembra d’assistere a Zefiro, che abbraccia e feconda la ninfa Clori( la dea dei fiori ) e, di lì a poco, sentirci avvolgere da un equinozio di primavera:  Fili di fiori con petali carnosi e vividi, ghirlande di papaveri, colori brillanti:  è la sua fioritura tra fasci di luce, che avvolge anche noi tra profumi trasparenti e immaginari(…)

Un sogno di mezz’estate sembra addensarsi tra i suoi pennelli e sull’orizzonte dei colori più antichi transitare l’Arca d’oro di romanzi ottocenteschi:

Borghi, rocce spioventi ed erose coste, bianchi calanchi, le vette e gli dei d’Aspromonte, la casa in collina e i suoi giochi dimenticati tra i ruscelli. 

La grecità, i miti classici, le leggende, plasmano e identificano ogni Suo dipinto(…)

La sua pittura è una ballata, un canto commovente tra voci familiari, ricordi, nostalgie e attese di meraviglie. 

Osservare la sua pittura è come stare in punta di piedi sui versi di Alvaro, sull’orografia di un idillio o sulla leggenda del cantore greco, Omero, a sentire il cuore della propria terra, fiera dell’appartenenza; ma è anche rivolgersi alla contemporaneità e riconoscersi parte di un Tutto(…)

Nell’atto finale, Carmela Mafrica, con il suo gesto malinconico, incastona una Luna, mette in scena “To fengari”, un dipinto introspettivo, dove in un intimo dialogo con essa, semina radici d’infinito per coltivare Sogni”(….)

A. Genova