Hanno bloccato la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina quando costava 8,5 miliardi di euro e oggi hanno il coraggio di lamentarsi se le stime finanziarie per realizzare l’opera sono aumentate a 13,5 miliardi? È l’ennesimo paradosso dei No Ponte“. A dirlo, in una nota, il Comitato ‘Ponte Subito’ che prosegue: “In questi 12 anni tutto è aumentato, il valore del denaro è diminuito, il boom dell’inflazione esploso lo scorso anno con la fine della pandemia e lo scoppio della guerra in Ucraina ha fatto lievitare il costo della farina, del latte, delle uova, del caffè, dei carburanti, dell’energia. Come si può pensare, quindi, che costruire il Ponte oggi possa costare quanto costava 11 anni fa? Piuttosto, se davvero bisogna individuare i colpevoli di quest’aumento spropositato dei costi, sono proprio coloro che hanno bloccato l’opera nel 2011 quando a Cannitello erano già iniziati i lavori ma il ‘no’ ideologico della politica ha prevalso sulle reali esigenze del territorio. Inoltre l’insularità della Sicilia costa 6,5 miliardi di euro l’anno, per un totale di 78 miliardi di euro solo negli ultimi 12 anni: non fare il Ponte continua a costare cifre incommensurabili, superiori enormemente rispetto all’investimento necessario per realizzare la grande opera che darebbe crescita e sviluppo ripagandosi da sola in poco più di un anno di esercizio” conclude la nota del Comitato.

Comitato Ponte Subito