Il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Mimmo Bevacqua spiega le ragioni che hanno spinto i consiglieri dem ad astenersi al momento della votazione del bilancio.

«Si tratta di un’astensione motivata dai pochi margini di manovra che esistono sul bilancio regionale, ma rimangono intatte le nostre preoccupazione in merito a una finanziaria che si presenta ancora una volta ingessata, che non è politica, ma praticamente realizzata dal dirigente del settore. Quando manca la politica, manca anche il coraggio delle scelte e tutto l’impianto diventa fragile e, inevitabilmente,  non può esserci la determinazione per affrontare i tanti problemi irrisolti della Calabria».

«Inoltre – spiega ancora Bevacqua – si tratta di un bilancio non veritiero e dovremmo dirlo con chiarezza ai calabresi. Siamo ancora davanti a prassi che vengono da un passato decennale, con responsabilità di tutti gli schieramenti che hanno governato e che hanno permesso che si venisse a  creare questa montagna di residui attivi e passivi che diventeranno debiti per le nuove generazioni».

«E se è vero che da quando è stata imposta la parificazione del bilancio – chiede il capogruppo dem – è sempre più stretto il margine di azione della politica, alcuni interrogativi abbiamo il dovere di porli. Se il 70% delle risorse dei bilanci viene destinato alla sanità com’è possibile che non si registri un minimo miglioramento dei Lea e dei servizi offerti? Se alcuni Enti partecipati continuano ad essere un pozzo senza fondo e hanno sempre bisogno di nuovi stanziamenti, qualche domanda questa classe dirigente dovrebbe porsela. Serve mettere dei punti fermi su questioni fondamentali come queste e chiedo che il presidente Mancuso voglia inserire all’ordine del giorno dei prossimi Consigli regionali un dibattito su enti strumentali e partecipate, ma anche uno sul Piano operativo sanitario, che abbiamo letto insieme al Def, ma che merita un’autonoma discussione. Senza un confronto ampio e approfondito su temi importanti per il futuro della Calabria, tra questi anche il Pnrr e la programmazione della spesa europea,  non riusciremo ad invertire la rotta e a rendere davvero efficace la nostra azione politica».

Gruppo PD Calabria