Le dinamiche identitarie di un luogo interconnettono caratteristiche geografiche e antropologiche, mediante un processo di interazione di elementi, quali usi, costumi, tradizioni, linguaggio, folklore, nomi, spazi.

“Ogni realtà è, per prima cosa, spazio”(F. Bradel) ed ogni spazio ha un nome che lo identifica.

L’orizzonte di ricerca storica si amplifica, quando la ricostruzione di fatti, di eventi, di testimonianze documentali, perciò scientificamente accertati, ha inizio dai nomi. Questi, imprimono il sigillo identitario ad un territorio, ad un luogo, ad uno spazio, ponendo in luce il come e il perché; e, sfatando storie romanzate, miti e leggende, che, se pur affascinanti, non costituiscono memoria, dispiegano antiche questioni.

Fino a che punto i documenti autentici possono essere accettati e fatti propri dallo storico?

Federico Chabod, grande storico italiano, osserva “che le fonti storiche vanno anche interpretate” e possono essere oggetto di discussione, di futuri studi e approfondimenti, dando così risposta ad interrogativi sospesi sulla linea del tempo.

Su questo principio si concentra lo studio di Vincenzo Naymo, docente di “Storia moderna” presso l’Università “Dante Alighieri” di Reggio Calabria. Naymo, estimato storico, appassionato cultore della storia, è aduso all’approfondimento di temi e di questioni che riguardano la memoria storica, contrassegnando di tracce significative i suoi studi. Al suo attivo, pubblicazioni, volumi, conferenze e prestigiosi riconoscimenti e premi. Al suo attivo, l’amore per la sua terra, la Calabria e Gioiosa Jonica, di cui scandaglia ogni piccola traccia, costruisce tessere, ricompone mosaici di grande interesse.

Gli appassionati di toponomastica, perciò di cultura e di storia, lo ascolteranno mercoledì 9 settembre p.v., alle ore 21,00, presso il suggestivo Palazzo Amaduri della cittadina jonica reggina, nell’evento organizzato dallo stesso Naymo.

L’attenzione dello studioso pone in rilievo l’interrogativo “Come nascono e si affermano i nomi dei paesi e delle città”, per poi confluire, più specificatamente, nel tema proprio della sua conferenza: “Le origini e l’evoluzione del nome di Gioiosa: una risposta ad un’antica questione storiografica”.

È “il caso molto suggestivo di Gioiosa”, che racconta, dissolvendo dubbi e ponendo fine ad annose questioni, il perché del nome dell’attraente storico centro della Locride.

Motivata, pertanto, al di là di ogni forma di mero campanilismo, è la prevista numerosa partecipazione all’evento, per gli ambizioni e preziosi risvolti in termini di risonanze e di contributi culturali ricadenti.