I dati forniti dalla Banca d’Italia e dalla Svimez dimostrano come la Calabria stia crescendo in ambito internazionale con ricadute rilevanti sull’economia reale. L’export calabrese nell’anno 2017 è aumentato del 44,7% rispetto al 2014, passando dai 325 milioni di euro ai 469, riuscendo a rimanere agganciato alla crescita nazionale e, riducendo l’effetto della difficoltà sistemica, a presidiare stabilmente mercati extraregionali. A confermare questo trend molto positivo, nel primo semestre 2018, secondo quanto comunicato dall’Istat l’export calabrese, in termini assoluti, ha fatto registrare un balzo ancora più consistente in avanti, passando da un valore di 210 milioni di euro – nel primo semestre 2017 – ai 292 milioni di euro del primo semestre 2018, con una crescita media del 38,7% e con punte del 45,2% sui mercati Extra-EU.

Risultati eccellenti che la Regione vuole migliorare. Il settore Internazionalizzazione del Dipartimento Presidenza ha dato infatti avvio a dodici progetti selezionati a valere sull’annualità 2018 e ne ha programmati venti per il prossimo anno sulla base degli indirizzi strategici per la promozione internazionale del sistema Calabria nel periodo 2017/2020.

I progetti saranno implementati dalle Camere di Commercio italiane all’estero, diverse quelle con le quali abbiamo intrapreso relazioni di interscambio di best practice, con l’obiettivo di incrementare la propensione ad esportare e attrarre investimenti e coronano l’ottimo lavoro svolto dal Presidente Oliverio e dalla sua Giunta, finalizzato ad allargare l’apertura della nostra regione verso l’estero.

I progetti in fase di realizzazione saranno attivati su una doppia direttrice: aumentare il presidio dei mercati esteri per le aziende già presenti e accompagnare quelle pronte per affrontare un processo di internazionalizzazione, di concerto anche con il Sistema Italia (ITA-AGENZIA, SACE, SIMEST ED ASSOCAMERESTERO).

In questi anni, i tassi di crescita delle esportazioni agroalimentari segnalano, in particolare, che in Calabria vi sono imprese altamente competitive sui mercati internazionali. Aziende che hanno puntato sul fattore qualità e non sulla leva prezzo, intercettando una domanda espressa da consumatori che sono disposti a pagare un prezzo più elevato pur di acquistare prodotti di elevata qualità e che veicolano messaggi di eco-sostenibilità e di appartenenza ai luoghi. Tale lavoro in Calabria ha interessato aziende del settore dell’ortofrutta e della frutticoltura, vitivinicole, dell’olivicoltura, dei prodotti tipici e quelli del settore lattiero-caseario.

Al raggiungimento di tali risultati ha sensibilmente contribuito la nuova policy regionale di promozione dell’agroalimentare “Made In Calabria” che ha puntato sulla valorizzazione della “Dieta Mediterranea” attestata dagli studi del “Seven Countries Study”, iniziato da Ancel Keys nel Minnesota nel 1947 e conclusosi attraverso indagini sul campo nel 1957 a Nicotera (VV).

Inoltre, i progetti essendo multisettoriali riguarderanno, in particolar modo, i settori innovativi (ICT, AI, Smart manufacturing ed ecc.), data anche l’ottima perfomance raggiunta nell’ultimo anno, la meccanica e la chimica solo per citarne alcuni.

I mercati target saranno sia quelli di sbocco tradizionali delle nostre produzioni (USA, Germania, Svizzera e Francia) sia altri molto promettenti, quali gli EUA, il Canada e la Corea del Sud e alcuni Paesi Brics (Cina, Brasile ed India), senza tralasciare l’area Mediterranea (Marocco, Turchia).

La Calabria si apre finalmente al mondo con una programmazione dettagliata, multisettoriale che consentirà alla nostra regione di essere tra le più competitive nell’area del Mediterraneo.