Quello appena pubblicato da Antonella Ammendolia è un romanzo storico ambientato tra il 1877 e il 1920 in una cornice temporale che comprende l’Inchiesta Jacini sulle terribili condizioni delle campagne, l’Esposizione di Torino, i moti di Milano, il secondo e mortale attentato al Re e, molti anni dopo, l’esperienza dannunziana a Fiume.
Fil Rouge (Ed. Città del Sole – 2022), narra della storia di Giulia, imprigionata in una unione sbagliata con Claudio, un colonnello vetusto e manipolatore, e Valeriano, uno psichiatra anarchico individualista. Il loro iter sarà colmo di destrutturazioni e introspezioni, attraverso le quali i personaggi affronteranno tematiche scottanti come la parità di genere, l’indipendenza femminile, la capacità di autodeterminazione, la violenza di genere come fattore culturale. A Fiume, dopo la battaglia degli anarchici e socialisti durante i moti di Milano, verranno approfonditi diversi argomenti come l’istruzione gratuita, il divorzio, il diritto al salario minimo e diverse tematiche che si innestano nei nostri tempi. Giulia e Valeriano, come dice il titolo stesso, sono legati da un fitto filo che si annoda senza mai diventare groviglio, ma composita matassa impenetrabile, che comporrà l’ordito della narrazione.
“Fil Rouge nasce dalla voglia di cimentarsi in un genere diverso che è appunto quello del romanzo storico. Poiché secondo me è importante conoscere la storia ma farlo in una maniera anche più interessante, anche passionale, perché comunque all’interno del romanzo storico, un po’ come ci insegnavano i romantici nell’Ottocento, la trama passionale e amorosa non solo di amore tra persone ma anche verso la Patria…È stata un’esperienza veramente particolare, anche perché all’interno del romanzo stesso vi sono più generi, quello epistolare, quello poetico…” Racconta in un’intervista l’autrice.
Antonella Ammendolia, classe ’92, è nata a Reggio Calabria. Dopo il diploma conseguito al liceo classico T. Campanella, ha intrapreso il suo percorso di studi universitari, dove è in procinto di conseguire la laurea in Giurisprudenza.
La sua passione per la scrittura e la poesia nasce fin dalla tenera età. Giovanissima inizia a pubblicare liriche sui quotidiani locali e partecipa con merito ai primi concorsi, come il “Premio di poesia Gilda Trisolini” (2006). Tra le diverse opere pubblicate occorre menzionare “Questo nostro eterno amarsi” (2013), “Toscana” (2018) e “1915” (2019). Per quest’ultima opera conquista il secondo posto al “XII premio internazionale di poesia Danilo Masini” e, nello stesso anno, si classifica prima con l’opera “Reghion” al “Premio di poesia Raffaele Mangano”, indetto dall’Associazione La Rue di Rende (CS).
Dopo aver vissuto qualche anno in Toscana, è sempre rimasta ancorata alla sua terra, per la quale nutre un profondo attaccamento. È, inoltre, appassionata di storia contemporanea e sensibile alla tematica della violenza di genere.
di Antonella Postorino