Una festa piena di gioia preziosa e travolgente  il battesimo della piccola Gioia,affatto un gioco di parole poiché il nome della piccina  è,guarda caso, Gioia, nascendo da quelle divine recondite armoniose ispirazioni che accomunano le mamme del mondo ,che son tutte belle, come nel dolce,ma non sdolcinato, ritornello,forse da ripescare dal fondo di memorie sanremesi ormai ultradecennali, accanto ad altre melodie altrettanto d’epoca, di ugual tenore e argomento,quale depositario di una delle più ispirate canzoni,non solo canzonette quindi, dedicate alla poesia della figura materna.

La quale, da subito si rende accorta come sempre al benessere degli esserini neonati che alle Sue amorevoli cure  affidano i primi  vitali bisogni  nonché,quasi  spesso ,la non sempre agevole scelta e sottolineiamo, del nome che vale una vita, la nostra , compagno, per così dire,fedele e inamovibile,dal momento in cui lo si riceve….

Già…..

A tal proposito si vorrebbe spezzare una lancia a favore, e sarebbe ora,anzi  mai troppo tardi, di quei sinonimi della nostra splendidamente variegata e riccamente dotata lingua italica che consentono numerose possibilità di  aggirare l’uso e l’abuso del verbo  imporre  a ridosso di una così idillica espressione di amore ,più disinteressato che mai ,sempre presente a seguire negli anni, nei confronti  dei nuovi arrivati…

Certo bisognerà pur convenire che nel caso della meravigliosa  Gioia il nome avuto in dono  rappresenta  uno scrigno  di gaudio, di letizia, di felicità autentica   per la sua venuta in questo a volte pazzo mondo pur così fascinoso ma  presuppone anche un  inevitabile impegno crescente  nel rassicurare i propri cari che la fiducia evocata sarà  sempre ben riposta, ovvero sempre fonte di gioia!

Finalmente siamo qui a parlare,una volta tanto, di sereni e lieti eventi  che riuniscono le famiglie a dispetto delle ben note più che mai attuali circostanze socio-sanitarie , ancora  in parte irrisolte ,che  continuano ad inibire le più spontanee manifestazioni di gaiezza  conviviale attorno a tavole bene imbandite come nei giorni di festa grande,  dedicati al battesimo del/la piccolino/a di casa : nulla di più grato che un’occasione del genere, s’intende  dopo la canonica cerimonia religiosa, per distrarre la mente  da perduranti  e  particolarmente fastidiosi obblighi di convivenza distanziata a misura di metro, almeno uno….. pare che basti….. essendo tra congiunti molto ravvicinati.

E allora vai piccolina, verso orizzonti il più possibile rosa come il delizioso  fenicottero,ovviamente di legno, che tieni vicino con sognante vaghezza in una delle foto scattate per l’occasione.

Infine paga di tutte le amorose attenzioni ricevute nel corso della memorabile giornata,hai reclinato il capino in un sonno ristoratore  sotto lo sguardo innamorato dei presenti.