La manovra economica agita la maggioranza ma in serata a smorzare i toni è il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, che dal Fondo monetario internazionale assicura: “In un governo di coalizione elementi di divergenza sono fisiologici”, ha detto, ma “l’impianto della manovra non si cambia”. “L’importante è trovare la sintesi”, ha aggiunto. La legge di bilancio affronta la riduzione del debito” messo “su una traiettoria discendente” ma “con obiettivi credibili” e “realistici”, ha affermato. L’Italia comunque “non è più nella lista dei rischi”.
Quanto alla proposta del premier Giuseppe Conte di un’aliquota unica Irpef al 20% per i redditi fino a 28.000 euro, il ministro ha spiegato che “è un’ipotesi forte che rientra nel quadro degli elementi che verranno approfonditi”. “Lavoreremo per una riforma fiscale più organica orientata al principio della progressività. La filosofia della proposta va nella direzione delle riforme” del governo.
E proprio il Fmi ha lanciato un monito dagli Usa: l’Italia deve avviare “un percorso di riduzione del debito nel medio termine” con “un impegno credibile”. Il responsabile del dipartimento europeo del Fondo, Poul Thomsen, ha sottolineato che il nostro Paese è caratterizzato “da una bassa crescita e bassa produttività”. Sempre dai lavori di Washington, il commissario europeo uscente agli Affari economici e monetari, Pierre Moscovici, ha detto che Bruxelles “sta analizzando la manovra dell’Italia e cercando di capire se i conti tornano”. Comunque, ha rimarcato che “non c’è una situazione critica ma questo non vuol dire che non ci siano dei progressi da fare”.