Questo è l’incipit di “Emanuele deve sapere”, romanzo di esordio di Erika Polimeni che, in questi giorni, sta destando tanta curiosità. Chi è Emanuele? Cosa deve sapere? È quello che ci stiamo chiedendo un po’ tutti!

Finalista del premio letterario internazionale “Gaetano Cingari 2020”, edito dalla Casa Editrice Leonida, “Emanuele deve sapere” è un romanzo le cui sfumature colgono a pieno le fragilità umane. Parla di storie che finiscono e di legami che non finiranno mai; di chi non riesce a guardare in faccia la realtà e di chi affronta la vita con coraggio. Racconta dell’amore – illogico e puro – e del tempo che, come l’amore – indefinito e senza regole – è capace di trovare una collocazione a ogni domanda, a ogni singolo tassello di quel mosaico a cui ognuno è libero di guardare trovando in esso le risposte che cerca.

Un romanzo brillante, in cui la prosa diventa quasi poesia grazie anche alle scelte grafiche inaspettate, innovative e ispirate ai grandi poeti del ‘900 che lasciano, per un momento, sbigottiti.

“…Ed è lì, in quegli spazi vuoti, che il lettore trova la sua libertà; è in quei silenzi che il lettore lascia spazio ai suoi pensieri!”.

Un romanzo capace di tenere incollati alle pagine, da leggere tutto d’un fiato, e che sa scavare in fondo all’anima perché – come scrive l’autrice, nata e cresciuta a Reggio Calabria – : «“Emanuele deve sapere” parla di ognuno di noi: di chi ha deciso di seguire i propri sogni e di chi, anche solo per un attimo, ha avuto paura di realizzarli; di chi all’improvviso si è trasferito e di chi ha avuto un amico, un fratello o un fidanzato che ha cambiato città. Racconta di chi ha lottato nella vita e di chi ha cercato di far sorridere chi stava lottando con tutte le forze per vivere; di chi non era pronto a lasciare andare e di chi ha capito che non è mai troppo tardi per tornare. Parla di chi ha amato, di chi ama e di chi amerà. E se non sarà facile leggere questa storia è solo perché non è stato facile per il protagonista raccontarla».

Un romanzo i cui personaggi – veri, reali, con le loro luci e ombre – ci accompagnano con delicatezza nelle loro storie, finemente intrecciate, lasciandoci riflettere sulle priorità della vita, su ogni tassello di mosaico -a volte tagliente, a volte doloroso- che va a disegnare la nostra storia.

Ed è bello sapere che i diritti d’autore, per questa edizione, saranno devoluti alla Ricerca (AIL, AISM) e all’Hospice di Reggio Calabria.

Ed è così che un romanzo si fa portavoce di un grazie a tutti gli infermieri e i medici che -oggi più che mai- dedicano la loro vita al servizio del prossimo.

Resta ancora una domanda: alla fine, Emanuele saprà ciò che deve sapere?

Emanuele saprà ciò che deve sapere; ma sarà il lettore a scegliere, in base alla sua sensibilità, ciò che… Emanuele deve sapere.