La miopia delle classi dirigenti joniche riguardo la mancanza di una visuale d’insieme e di territorio. Proprio in questi giorni il governo ha approvato la mozione che di fatto da il via libera alla progettazione del Ponte sullo Stretto per un ammontare di ben 4 miliardi di euro.
Nulla contro l’opera, ci mancherebbe! Colpisce tuttavia il fatto che mentre in aree diverse da quelle joniche si prospettano e progettano opere che presuppongono ad una visuale d’insieme, con tanto di unità d’intenti tra maggioranze ed opposizioni in seno al Governo, in area jonica, si continua a ragionare con la solita mentalità da pezzenti col cappello in mano elemosinando una variante, una bretella, una rotatoria e qualche guardrail.
Perché nel mente siamo intenti a glorificare il terzo megalotto (tra l’altro mai realmente partito) ed a sbandierare ai quattro venti una variante al sesto megalotto (anche questa ad oggi una chimera), con l’obiettivo di congiungere le Periferie Joniche ai rispettivi capoluoghi storici, la visuale jonica di una strada statale che sarebbe il collante contenitivo e rifunzionalizzante di tutto l’arco Jonico Magnograeco e non solo, va praticamente a farsi friggere.
La spina dorsale del sistema della mobilità jonica, ovvero l’asse Sibari—Crotone, unica e sola possibilità di sviluppo per la dorsale, continua ad essere uno slalom tra rotonde e cunette da far impallidire la Parigi–Dakar.
E si badi bene che con 4 miliardi, lo stesso investimento previsto per 3 km di Ponte, la statale 106 sarebbe riammodernata a 4 corsie per tutti i lotti funzionali tra Sibari e Reggio Calabria.
La cosa più vergognosa è che il Parlamento (maggioranza ed opposizione) solitamente in disaccordo su tutto, trovano la quadra proprio nel fare “il sacco” allo Jonio, con buona pace delle locali popolazioni, intente a fare gli ignù nelle battaglie fra poveri per 38 km a nord (terzo megalotto) e 40 km a sud (variante Crotone – Simeri). A costoro, intenti con fare da stadio, vorrei ricordare che i recenti investimenti praticati sulla A2, non hanno riguardato un tratto a scapito di un altro, ma la completa visuale di una strada di circa 400 km che senza soluzione di continuità ha rappresentato e rappresenta l’aorta tra Salerno e Reggio Calabria. Pertanto, volendo imperterriti continuare, come jonici, a sponsorizzare un lotto piuttosto che un altro, non chiamiamola più statale 106, ma semplicemente sentiero solidale — SS— agli indirizzi dei capoluoghi storici che hanno tutto l’interesse a rendere sempre più periferia e larva di sé stesso tutto l’arco Jonico Sibarita e Crotoniate.
Domenico Mazza — Cofondatore Comitato per la Provincia della Magna Graecia