L’Unione europea e i suoi Stati membri sono uniti nel chiedere che tutte le parti libiche si impegnino a un cessate il fuoco permanente e a ritornare a un processo politico facilitato dalle Nazioni Unite. L’Unione europea e i suoi Stati membri accolgono con favore la proposta del rappresentante speciale del segretario generale delle Nazioni Unite Ghassan Salame di una tregua in occasione dell’Eid al-Adha come un passo importante in tal senso. Queste misure potrebbero costituire un primo passo verso la pace.
L’Unione europea e i suoi Stati membri ricordano che non esiste una soluzione militare alla crisi in Libia. È necessario rilanciare il processo di mediazione guidato dalle Nazioni Unite, tenendo conto della piena ed equa rappresentanza e partecipazione di uomini e donne, promuovere un governo inclusivo, prepararsi al più presto alle elezioni democratiche parlamentari e presidenziali, garantire un processo equo e trasparente distribuzione della ricchezza nazionale e promuovere la riunificazione di tutte le istituzioni sovrane libiche, tra cui la Banca centrale e le forze di sicurezza nazionali sotto controllo civile, come concordato a Parigi nel maggio 2018, a Palermo nel novembre 2018 e ad Abu Dhabi nel febbraio 2019. in tal senso, l’Unione europea sostiene pienamente la proposta del rappresentante speciale in tre fasi per rilanciare i negoziati politici e in particolare per attuare la tregua.
L’Unione europea e i suoi Stati membri sollecitano tutte le parti a proteggere i civili, compresi i migranti e i rifugiati, consentendo e facilitando una consegna sicura, rapida e senza ostacoli di aiuti e servizi umanitari a tutte le persone colpite, come previsto dal diritto internazionale umanitario e dai diritti umani internazionali Legge. Gli attacchi indiscriminati alle aree residenziali densamente popolate possono equivalere a crimini di guerra e coloro che violano il diritto internazionale umanitario devono essere assicurati e tenuti in considerazione. L’Unione europea e i suoi Stati membri chiedono a tutte le parti di cessare di prendere di mira gli operatori umanitari e il personale medico, nonché gli ospedali e le ambulanze e proteggere le infrastrutture nazionali.
L’Unione europea e i suoi Stati membri invitano tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite a rispettare pienamente i loro obblighi di contribuire alla pace e alla stabilità della Libia, a salvaguardare le risorse petrolifere della Libia e a proteggere le sue infrastrutture nel pieno rispetto delle pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. L’Unione europea e i suoi Stati membri chiedono inoltre a tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite di rispettare l’embargo sulle armi, in linea con la risoluzione 2441 del Consiglio di sicurezza dell’ONU. Il conflitto in corso sta destabilizzando la Libia e l’intera regione, ha alimentato l’uso intenzionale di notizie false e disinformazione e ha aumentato il rischio di terrorismo e della tragica perdita di vite umane, anche in mare. Esorta tutte le parti a dissociarsi, sia pubblicamente che sul campo, dagli elementi terroristici e criminali coinvolti nei combattimenti e da coloro che sono sospettati di crimini di guerra, compresi gli individui elencati dal Consiglio di sicurezza dell’ONU.
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