1. In linea con le sue conclusioni del 28 febbraio 2017 e dell’11 dicembre 2018, il Consiglio ha valutato lo stato complessivo delle relazioni dell’UE con la Confederazione svizzera. Se del caso, rivaluterà, entro la fine del 2020, lo stato di dette relazioni, come anche di quelle con gli altri paesi dell’Europa occidentale che non sono membri dell’UE.

2. L’UE e la Svizzera sono stretti alleati e partner economici fondamentali. Il livello di interdipendenza economica tra l’UE e la Svizzera è notevole, sia sul piano degli scambi di beni e servizi, che su quello degli investimenti diretti. Allo stesso tempo la nostra cooperazione va ben oltre i reciproci vantaggi economici e commerciali e interessa un’ampia gamma di settori che vanno dalla giustizia e gli affari interni alla ricerca, all’istruzione e ai trasporti, con grandi benefici per entrambe le parti. Negli ultimi due anni le relazioni tra l’UE e la Svizzera si sono ulteriormente intensificate.

3. Il Consiglio apprezza la cooperazione ininterrotta che l’UE e la Svizzera intrattengono su questioni internazionali, coordinando le rispettive posizioni nei consessi multilaterali su questioni di interesse reciproco, quali la lotta ai cambiamenti climatici e la protezione ambientale, la promozione dei diritti umani, lo Stato di diritto, la giustizia penale internazionale, il rispetto del diritto umanitario internazionale, la democrazia, lo sviluppo sostenibile o la preservazione del sistema commerciale multilaterale. Il Consiglio accoglie inoltre con favore la stretta cooperazione esistente nei settori della cooperazione allo sviluppo, degli aiuti umanitari e della protezione civile e si compiace della firma, il 28 aprile 2017, di un accordo amministrativo tra la Commissione (ECHO) e la Direzione dello sviluppo e della cooperazione e l’Ufficio federale della protezione della popolazione svizzeri.

4. Il Consiglio si compiace inoltre della firma, il 23 novembre 2017, dell’accordo tra l’UE e la Svizzera concernente il collegamento dei rispettivi sistemi di scambio di quote di emissione di gas a effetto serra e invita le parti a completare quanto prima le procedure necessarie alla sua entrata in vigore. Creando insieme un mercato del carbonio più ampio, l’UE e la Svizzera dimostrano il fermo impegno a conseguire gli obiettivi sottoscritti nell’accordo di Parigi.

5. Il Consiglio accoglie con favore la cooperazione con la Svizzera su questioni inerenti alla PESC, in particolare la partecipazione della Svizzera alle missioni PSDC, per esempio in Ucraina e nel Sahel, e incoraggia il paese a rafforzare questo sostegno. Il Consiglio rileva inoltre l’allineamento volontario della Svizzera alle misure restrittive dell’UE, caso per caso, e la invita a proseguire l’attuazione rigorosa e coerente di tali misure, anche prevenendone l’elusione.

6. Il Consiglio constata con soddisfazione la cooperazione UE-Svizzera nel settore della migrazione internazionale, anche con riguardo alla gestione dei flussi, alla ricollocazione dei rifugiati e allo sviluppo della governance a livello globale. Esorta la Svizzera a proseguire la cooperazione lungo le rotte del Mediterraneo orientale, centrale e occidentale e raccomanda un maggiore coordinamento degli sforzi.

7. Nel quadro della sua associazione all’acquis di Schengen e Dublino, la Svizzera continua ad applicare l’acquis in maniera efficace. Il Consiglio si compiace in particolare della firma, l’8 novembre 2018, dell’accordo tra l’Unione europea e la Svizzera sulla partecipazione della Svizzera all’agenzia europea per la gestione operativa dei sistemi IT su larga scala nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia, eu-LISA. Il Consiglio si compiace inoltre del completamento dei negoziati relativi a EURODAC e alle decisioni Prüm sul rafforzamento della cooperazione di polizia al fine di combattere il terrorismo e la criminalità internazionale, nonché dell’adozione dell’accordo su disposizioni complementari relative allo strumento di sostegno finanziario per le frontiere esterne e i visti, istituito nell’ambito del Fondo Sicurezza interna per il periodo 2014-2020. Il Consiglio riconosce la cooperazione costruttiva e positiva della Svizzera, segnatamente nel quadro dell’attuazione dell’agenda europea sulla migrazione.

8. La nostra relazione reciprocamente vantaggiosa comporta una responsabilità condivisa per assicurarne il successo e la sostenibilità a lungo termine. Il Consiglio ribadisce che la Svizzera, nel partecipare a comparti del mercato interno e a politiche dell’UE, non solo s’impegna in una relazione bilaterale, ma diventa altresì parte di uno spazio economico comune, il che richiede l’accettazione e l’osservanza di regole comuni. Dal 2008 il Consiglio ha sottolineato, attraverso una serie successiva di conclusioni, che l’attuale sistema di accordi bilaterali ha raggiunto i suoi limiti in ragione della sua complessità, della sua incompletezza e della conseguente mancanza di condizioni omogenee per i cittadini e le imprese nei settori del mercato interno a cui partecipa la Svizzera.

9. Nel maggio 2014 l’UE e la Svizzera hanno avviato negoziati su un quadro istituzionale comune per gli accordi attuali e futuri, al fine di consolidare l’approccio bilaterale e sviluppare appieno il potenziale del partenariato globale UE-Svizzera. Alla fine del 2018, dopo più di quattro anni, i negoziati si sono conclusi. I negoziatori hanno trovato soluzioni eque ed equilibrate in settori quali le norme per l’integrazione dinamica dell’acquis dell’UE da parte della Svizzera, il meccanismo per la risoluzione indipendente delle controversie e le disposizioni per garantire maggiore certezza del diritto nonché parità di condizioni per i nostri cittadini e operatori economici. Il Consiglio si rammarica vivamente che il Consiglio federale non abbia approvato tale risultato nel dicembre 2018 e lo invita a sostenere il testo negoziato dell’accordo quadro istituzionale e a trasmetterlo per adozione all’Assemblea federale non appena si sarà conclusa la consultazione dei soggetti interessati nella primavera del 2019. Il Consiglio sottolinea che la conclusione dell’accordo quadro istituzionale sulla base del testo attuale è una condizione preliminare per l’UE per la conclusione di accordi futuri sulla partecipazione della Svizzera al mercato interno dell’UE ed è altresì un elemento essenziale per decidere in merito agli ulteriori progressi verso un accesso al mercato reciprocamente vantaggioso. Ciò consentirà un consolidamento dell’approccio bilaterale in modo tale da garantirne la sostenibilità e l’ulteriore sviluppo.

10. Il Consiglio ribadisce che la libera circolazione delle persone è un pilastro fondamentale della politica dell’UE e che il mercato interno e le sue quattro libertà sono indivisibili. In tale contesto, il Consiglio elogia la Svizzera per gli sforzi garantiti al fine di attuare l’esito dell’iniziativa popolare “Contro l’immigrazione di massa” del 9 febbraio 2014 in modo compatibile con i diritti dei cittadini dell’UE nel quadro dell’accordo sulla libera circolazione delle persone. Il Consiglio accoglie con favore la conferma da parte della Svizzera secondo cui, a seguito dell’adozione del decreto di attuazione dell’8 dicembre 2017, i cittadini in cerca di lavoro dell’UE e del SEE potranno iscriversi presso i centri regionali per l’impiego. Il Consiglio si rammarica tuttavia della decisione presa dalla Svizzera il 7 dicembre 2018 di prorogare, oltre il periodo iniziale di due anni, le misure transitorie per i lavoratori dipendenti e autonomi croati e, di conseguenza, invita la Svizzera a valutare la riduzione del periodo di applicazione di dette misure transitorie.

11. Il Consiglio, attraverso una serie successiva di conclusioni nel 2012, 2014 e 2017, ha invitato la Svizzera ad avviare negoziati per il rinnovo del contributo finanziario alla riduzione delle disparità sociali ed economiche nell’UE che dovrebbe essere proporzionato ai vantaggi sostanziali che la Svizzera trae dalla sua partecipazione al mercato interno. A tale riguardo il Consiglio prende atto dell’adozione da parte del Consiglio federale, il 28 settembre 2018, della proposta relativa al secondo contributo finanziario della Svizzera all’UE. Tale secondo contributo, da rinnovare sulla stessa base di quello convenuto nel memorandum d’intesa del 2006, è parte integrante delle relazioni globali tra l’UE e la Svizzera ed è anche destinato a rafforzare ulteriormente i legami politici, economici e culturali tra la Svizzera e gli Stati membri dell’UE. Il Consiglio si attende che l’Assemblea federale adotti rapidamente e in modo incondizionato la proposta. Sottolinea altresì l’importanza di mantenere una cooperazione coordinata in quest’ambito, in linea con il ciclo di programmazione pluriennale dell’UE.

12. L’UE e la Svizzera continuano a beneficiare di relazioni commerciali solide e stabili, a vantaggio di entrambe le parti. Tuttavia, l’accordo di libero scambio del 1972, che è alla base delle nostre strette relazioni economiche, non è mai stato adeguato da allora per tener conto dell’evoluzione delle norme commerciali internazionali. Il Consiglio chiede pertanto che sia intrapreso un percorso di modernizzazione degli accordi che disciplinano le relazioni commerciali tra la Svizzera e l’Unione europea, in particolare l’accordo di libero scambio. Andrebbe affrontato con urgenza il miglioramento dell’accesso degli operatori dell’UE al mercato elvetico, soprattutto nei settori agroalimentare e dei servizi.

13. Il Consiglio esprime nuovamente preoccupazione per l’attuazione incoerente di taluni accordi e per l’applicazione da parte della Svizzera di successive misure e prassi legislative incompatibili con tali accordi, in particolare con l’accordo sulla libera circolazione delle persone. In tale contesto il Consiglio esorta la Svizzera a recepire il pertinente acquis dell’UE, in particolare nel settore del distacco dei lavoratori, e ad abrogare o adattare le misure di accompagnamento che la Svizzera applica agli operatori economici dell’UE che forniscono servizi sul suo territorio, in linea con i principi di proporzionalità e di non discriminazione dell’UE.

14. Il Consiglio si compiace dell’entrata in vigore, il 1° gennaio 2017, dell’accordo tra l’UE e la Svizzera sullo scambio automatico di informazioni finanziarie a fini fiscali e dei primi scambi automatici tra la Svizzera e gli Stati membri dell’UE nel settembre 2018.

15. Il Consiglio si compiace del dialogo aperto con la Svizzera e continuerà a monitorare i progressi realizzati nell’ambito delle pertinenti riforme previste finora per risolvere le questioni sollevate dal Gruppo dell’UE “Codice di condotta (Tassazione delle imprese)”. Nello specifico, il Consiglio accoglie con favore l’adozione da parte dell’Assemblea federale, il 28 settembre 2018, della normativa che sostituisce taluni regimi e pratiche fiscali preferenziali che costituiscono una concorrenza fiscale dannosa con una nuova serie di misure internazionalmente accettate, in linea con la dichiarazione congiunta degli Stati membri dell’UE e della Svizzera del 2014 su questioni attinenti all’imposta sulle società. Il Consiglio chiede una rapida attuazione della riforma.

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