Rossella Amato nasce nel 1974 in provincia di Reggio Calabria, prosegue gli studi giuridici nella città di Pisa, dove vive fino al 2000. Il lavoro da avvocato la conduce nel Lazio prima e in Lombardia dopo. Nel 2007 decide di stabilirsi  nella splendida città di Varese e nel 2016, compie insieme al marito Diego una scelta coraggiosa: ritornare nella regione di appartenenza, per occuparsi della famiglia. Dal 2019 ha ripreso a lavorare come consulente legale per una Spa con sede legale a Roma, ma sin da bambina sognava di diventare una scrittrice, infatti, la scrittura è la sua passione. L’Amato è autrice del romanzo Rosso Dentro, emblema di una lotta contro la violenza domestica e sulle donne.

Rosso Dentro- dice l’autrice- riscontra particolare attenzione per i temi trattati a difesa dei diritti dei bambini e a favore di una cultura sociale che osteggi ogni tipo di violenza sui minori e sulle donne. E’ un testo coraggioso, che invita alla denuncia e alla riflessione su un tema difficile come quello della violenza familiare. Perché per difendersi, bisogna dare voce alle paure e portare avanti un messaggio di coraggio, proprio come la protagonista di Rosso Dentro.

Rossella è un piacere poter parlare con lei del suo libro, soprattutto trattare un tema così delicato in occasione del 25 novembre, Giornata Mondiale CONTRO la violenza sulle donne. Mi onora poter sostenere insieme a lei questa nobile causa e dire il nostro No!                                  Mai più una di meno!

Rossella mi parli del suo libro, Rosso Dentro

Rosso come il calore del nostro corpo, come le emozioni che accompagnano la protagonista Felicia nel percorso della sua vita che inizia tra le contraddizioni del Sud Italia. Durante la sua infanzia, tra un padre ostile e dedito all’alcool ed una madre insicura e incapace di reagire alle violenze del marito, Felicia matura sentimenti di rabbia sia verso i genitori che gli insegnanti colpevoli di non comprendere l’angoscia in cui è costretta a vivere e così Felicia reagisce con aggressività ai torti che subisce. Unico conforto l’affetto dei nonni, in particolare il nonno Petrone premuroso, presente, mai arrabbiato che riesce a trasmettere a Felicia e a suo fratello Nino, un senso leale e onesto della vita e insegna loro l’importanza della serenità e del perdono. Il Rosso che Felicia ha dentro è quello della rabbia che, se pur si smorza, non scompare mai del tutto. Felicia impara ad accettarsi e non si lascia mortificare da insulti e violenze, va a testa alta. Sempre. E il Rosso da rabbia diventa orgoglio, bellezza, perseveranza. Dopo il diploma ha la possibilità di studiare in un’altra città, Firenze dove scopre il sapore dell’indipendenza e ritrova sé stessa. La determinazione con cui percorre la vita, le scelte sicure e libere con cui si orienta nel mondo degli adulti, sono il risultato di una maturità affrancata dal dolore che ancora vive nel ricordo della sua infanzia. Il Rosso che ha dentro si trasforma ancora, a volte, la vita può ricompensare di ciò che più ci è mancato fino a quel momento… e fa un regalo a Felicia.

Rossella qual è il messaggio che vuole lanciare con il suo libro?                                                                      

So che lei dott.ssa, proprio un anno fa a Bova M., ha curato un evento in occasione del 25 novembre: “Dai voce al nostro silenzio”, dando voce appunto a tutte le donne vittime di violenza; questo è quello che ho voluto fare anch’io con Rosso Dentro, dando voce a tutte quelle storie di violenza privata che rimangono inascoltate e sconosciute, trattando una storia di violenza reale. Uomini violenti, diventati genitori per errore o incoscienza, perché incapaci di amare. Donne che rimangono dentro relazioni matrimoniali per paura o vergogna, pur essendo solo vittime. Bambini che crescono maltrattati, offesi, picchiati, che coltivano in sé stessi un senso profondo di inadeguatezza e paura, destinato a riflettersi in ogni ambito e contesto. Rosso Dentro è la voce di tutti quei bambini che subiscono violenza anche psicologica e vivono un senso di profonda vergogna nascondendo il disagio proprio come Felicia, la quale a soli sei anni porta avanti un messaggio di riscatto e di difesa universale.

Tra le righe del romanzo c’è anche un accorato appello…                          Si, un invito rivolto a chi sta vicino e conosce casi di questo genere, di intercettare i segnali in tempo e se la famiglia è proprio la fonte del problema, che siano le Istituzioni a subentrare in questo meccanismo di aiuto contro la violenza, fornendo un esempio in direzione diversa, ascolto e aiuto.

 

Lei sostiene un’altra importante causa, quale?                                          E’ così! I proventi destinati a me, in quanto autore del libro, li ho voluti devolvere alla Fondazione Giacomo Ascoli Onlus, che si occupa di sostenere i bambini affetti da patologie onco-ematologiche e le loro famiglie, per il progetto Residenza Arcobaleno.

Vorrei dedicare questo articolo ad una donna coraggiosa e forte, la quale ha preservato il suo sorriso e ha vinto. Lo dedico a tutte le donne che come lei hanno reagito alla brutalità, ma anche a tutte le anime bianche la cui vita è stata oltraggiata per sempre, a loro possiamo solo rivolgere il nostro pensiero e mantenere vivo il ricordo. A tutte le donne dico denunciate, non abbiate paura e vergogna. Vivere è un sacrosanto diritto!

“Angelo rosso”

Angelo con la veste rossa

osi penetrare l’amore.

Metti le tue mani su di lei

ferendone il petto

sull’altare del sacrificio

porti la donna

e non hai pietà di lei.

Mani virili macchiano

la purezza che ti offrì.

Vittima dell’ amore

il respiro è soffio di vento.

Piange Dio

per questa figlia

un amore criminale

che sdegna la dignità.

Rimbomba il tuono

assordante del femminicidio,

distrugge corpo e anima

l’Angelo vestito di rosso

con la violenza unito a sorte.