Negli ultimissimi  giorni si adunano grandi quantità di comunicazioni/comunicati, saggi (sic),ammonimenti, suggestive ipotesi, raffronti  veementi che cercano a fatica di farsi largo, di conquistare una visibilità didascalica, tale da  informare, ”mettere in forma”, è questo l’esatto, nonché l’originario significato etimologico di questo verbo essenziale per il libero , al riparo da maldestre subornazioni, svolgimento dell’opinione  pubblica….

Sembra semplice, ma, per preparare un buon caffè, diceva una pubblicità deliziosamente informata, in tempi più impagabili che non sospetti, non sono ammesse inadeguatezze di fronte all’importanza del momento, ovvero della macchinetta, altrimenti il caffè sobbolle e tracima, con immediato discapito, bleah ( uso Disney e dintorni, ndr.) dell’aroma, prima che del sapore!

Colazione parzialmente rovinata almeno per coloro che la gustano in pace ogni mattina…

Insomma una colluvie, per dare ragione da subito al titolo che poi è meno peggio di quello che si immagina…magari desueto, questo sì, ma non così brutto come lo si dipinge parafrasando il noto proverbio ad oggetto diavolesco.

Basta procurarsi qualcuno dei nostri dizionari d’antica rinomanza per togliersi di dosso “u’scantu:

(vale a dire, e passa la paura….) .

Per le ulteriori indicazioni del caso rispolveriamo, in senso letterale, un vero cimelio di famiglia, giusto per fare nomi, “Il Piccolo Dizionario della Lingua Italiana” di P., sta per Policarpo, Petròcchi, con la ò accentata, edito nel 1930, dove talora la S iniziale di alcuni vocaboli si allunga sinuosa alla maniera gotica e il gioco è fatto!

Vedremo tra un istante che proprio di ludo si tratta e del più giocoso, quello che osano inventare i bambini dell’età giusta, coloro ai quali adulti di vario genere, mamme e papà, zii e zie, nonni e nonne raccomandano, un’esortazione una speranza,…” non fate…basta…cos’é questa ….cullufia …fate riposare……provate a divertirvi con meno chiasso!”

 Senza por tempo in mezzo, dicasi pure confusione!

Sorge spontaneo un interrogativo: dove starebbe di grazia la inimmaginabile, ineffabile, impareggiabile, a scelta, tanto vanno tutti bene, s’intende sinonimi che nella ricca  lingua italiana possono riprodursi all’infinito,  convergenza parallela, da qualche  parte, o per meglio dire, in ben  altri ambiti si è già udita , che strani giri fa la memoria, per approdare infine all’etimo risolutivo ancorché  altolocato antesignano  che prende le mosse da un  col-ludère, per  tramutarsi  in quella parola che ha il pregio di evocare   infantili giochi e scherzi discoli….   cosa  non si darebbe in cambio per  ricrearne il suono ancora adesso con la stessa fragranza di quei pomeriggi assolati, cercando l’ombra all’angolo del pergolato per sorbire, finalmente quietati, piccoli e meno, un latte di mandorla, l’apice dei beveraggi concessi alla detta età  …  beata cullufia !

E confusione sia…

Ecco la chiave che apre all’altro vocabolo da dove siamo partiti e del quale oggi, grazie a qualche provvida assonanza, bisogna accontentarsi……

Tutto di nuovo al suo posto…se non fosse che la colluvie, dirompendo con fragore mediatico, inizio da rileggere, in un dilagare di voci e pareri discordanti ai quattro angoli del disagio attuale, sia chiaro, ”per  il nostro bene”, ha poco del ludico originale, semmai  più dell’incerto disordinato…a dir poco  confusionario!