Antonino Castorina è stato un candidato di punta del Partito Democratico  e quei voti  sono andati a Falcomatà Sindaco, esponente dello stesso Partito.  Si determinino tutti di conseguenza se hanno un briciolo di dignità e di rispetto per le Istituzioni e per la Cittadinanza. Assistiamo alla stessa storia di sempre, un  Sindaco che non sa, non vede, non conosce a “convenienza”  i suoi candidati e compagni di partito anche di fronte a questa raccapricciante vicenda di brogli elettorali che infligge un colpo mortale a quei reggini persone per bene che contavano, in questa società falsata, almeno sulla autenticità del loro voto. Siamo i primi a rispettare le indagini e gli sviluppi delle stesse ma diciamo basta ai soliti copioni : si  ringraziano le autorità inquirenti e si scaricano compagni storici di viaggio e di partito  dopo aver beneficiato del loro “bottino” elettorale.

Non tocca a noi parlare di reati, ma tocca certamente ad ogni consigliere farsi garante della reale volontà dell’elettorato, tradito nel peggiore dei modi possibili con la violazione  di un diritto fondamentale e  costituzionalmente garantito. Non si può minimizzare perché questo delegittimerebbe tutti, nessuno escluso. Il Sindaco, testualmente, si è rivolto “alla Giunta e al Consiglio invitandoli a continuare a lavorare senza distogliere la loro attenzione dagli obiettivi di risanamento e di crescita che i cittadini meritano e ci hanno  richiesto con il voto”. Ma quali obiettivi ? Quale risanamento ? Le montagne di spazzatura o gli allagamenti dei quali si è sempre scusato come se  fosse stato eletto per la prima volta e senza provare vergogna  dopo aver amministrato per ben sei anni. E poi continuare a lavorare con  il voto di  chi? Dei  morti, degli anziani allettati o di gente trasferita all’estero ? Le schede vuote sono venute fuori dagli uffici di Hermes e non è dato immaginare quante in verità possano essere. Noi stessi abbiamo ricevuto diverse segnalazioni in quei giorni. Ci hanno parlato di ben 75 presidenti di seggio nominati in modo del tutto equivoco con la presenza di interi nuclei familiari nello stesso seggio a fare da scrutatori. Anomalie di ogni tipo, voti non risultati ai nostri candidati, neppure quelli personali e della famiglia. Eppure non sapevamo come provare questo scempio. Erano dei sospetti insistenti che oggi si sono rilevati fondati. A noi pare che la misura della decenza morale, umana, politico-istituzionale  sia stata abbondantemente superata. Rammentiamo che la vicenda può certamente aver influito quantomeno sul raggiungimento  della percentuale del  40 per cento a favore della compagine di Falcomatà, determinando così inopportunamente  che la stessa potesse godere del “premio di maggioranza”  e dunque di un numero considerevole  di rappresentanti in Consiglio comunale. E’ anche verosimile  che altre liste,  a causa di questi brogli, siano state pregiudicate e che diversi candidati abbiano perso la possibilità di entrare in Consiglio comunale.  Non può ignorarsi il fondato rischio  che  la vicenda abbia potuto  determinare  una composizione del Consiglio comunale  non conforme alla volontà popolare. E quest‘ ultima è l’unica legittimazione che dà  a qualunque  politico senso di esistere !  Dimettiamoci tutti e ritorniamo a votare. Noi siamo pronte a farlo per dare a Reggio un’altra opportunità.

Angela Marcianò      Filomena Iatì