VACANZA EVOCA DAL LATINO VACANTIA E VACANS, COME IL PARTICIPIO PRESENTE DEL VERBO, IL VUOTO, NEL NOSTRO CASO NEL … CERVELLO

Evidentemente il cervello di molti o ci va spesso o è sempre in vacanza.

Il vuoto può coinvolgere tutti, adulti , giovani e bambini e il fatto che lo si percepisca attiva il desiderio inconscio di riempirlo, trasformarlo in pieno.

Ma pieno di che cosa?

E se è un vuoto a perdere?

Di cervelli in vacanza o vacans se si preferisce, si deve trattare se non hanno trovato di meglio che costituire branco – branco evoca cani randagi o raggruppamenti deviati delle periferie – per imbrattare con vernice blu la scogliera di Capo San Giovanni d’Avalos o della Rocca del Capo a Bova Marina.

Branco senza meta, senza gioia, a corto di motivazioni, di scopi; aggregati che non sono riusciti a trovare risposta nell’offerta sportiva, culturale, ludica che la comunità tuttavia offre; cervelli incapaci di costruire nuove reti sinaptiche e connessioni neuronali, cervelli liberi – altro significato del participio vacans – da ogni regola della società civile e da un’adeguata educazione familiare.

Vuoti e liberi.

Il fenomeno non è nuovo anzi è abbastanza ricorrente negli anni: il busto nella villetta Vespia, la tabella dei gemellaggi nella Villa Comunale spaccata a colpi di petardi, la barca all’inizio della Via Marina danneggiata, ecc.

Il Covid non c’entra come attenuante, al massimo non ha aiutato a risolvere il problema del disadattamento preesistente arricchendo un’offerta che deve essere la più differenziata possibile, per risposte, motivazioni e impegno, per interessare tutti: si sa ozio e disimpegno sono l’anticamera della devianza.

SI RINGRAZIA MIMMO CANDELA PER LA SEGNALAZIONE E LE FOTO