<<Gentilissimi Bovesi,

mi preme in primis ringraziare con queste poche righe tutti coloro che hanno aderito con la loro presenza gradita alla prima serata inaugurale del BookFestival, ormai alla sua seconda consolidata edizione.

Mi è stato concesso l’onore e l’onere stimato di inaugurare la rassegna personalmente rivestendo per quello che ho potuto il ruolo di moderatore. Se sono riuscito a far bene non saprei dirlo, tuttavia credo che si può chiedere ai presenti della serata che non ho modo di ringraziare per le parole di stima che hanno serbato verso di me, ospite altresì inatteso e forestiero essendo io Montebellese per origine. Mi sono dunque profuso con impegno nella rassegna, coordinandomi anche per le serate che ancora dovrò moderare e gestire, e mi sono integrato assieme ai tanti amici che con impegno e dedizione cercano di veicolare cultura, secondo i dettami della costituzione della Repubblica, sorridendo bonariamente ai tanti detrattori degli ultimi tempi che fino a qualche tempo fa sentenziavano da fini dicitori politici che “con la cultura non si mangia”.

I tanti di noi, buoni cittadini, civili e progressisti nell’animo, cerchiamo con estremo sacrificio protratto da ben due anni di creare reti di fruizione letteraria e culturale affinchè il territorio calabrese non sprofondi ulteriormente nell’oblio culturale, essendo bastevoli le sciagure sociali dei deficit economici e delle nuove migrazioni.  Guardiamo dunque speranzosi a questi eventi, che benchè aventi un pubblico di nicchia, mirano a impreziosire e rendere edotta la gente di forme di pensiero e espressione del territorio. Per la buona riuscita di questa rassegna la gran parte di noi lavora spogliandosi nel proprio intimo dei propri problemi personali, professionali, e come volontari senza ricevere remunerazione alcuna, mondi delle nostre difficoltà cerchiamo di animare il territorio bovese con perle letterarie e filosofiche.  Spinti dalla voglia e dalla consapevolezza  che le lettere, come le arti in genere, sono la miglior medicina per lo sviluppo della società civile e per addivenire colti e raffinati uomini del domani.  Mio nonno una volta mi disse “ricordati che un libro chiuso non fa di un uomo un letterato!”

Da bovese di adozione, da persona personalmente coinvolta nella rassegna, mi preme dire che non essere personalmente contento di alcune opinioni di corridoio che serpeggiano, chissà per quale arcano e futile motivo, presso l’opinione pubblica, per le quali la manifestazione sarebbe un inutile suppellettile trito e stancante nelle meravigliose estati calabre. La cosa peggiore e mi auguro sia presto smentita con fatti, è che tali opinioni siano sposate anche da alcuni che ogni mattina sanno di avere il proprio meritato ruolo nella pubblica istruzione. Qualora questo corrispondesse a verità, e mi auguro da bovese di adozione di no, vorrei ricordare che esistono cattivi maestri e maestri cattivi: io da buon lettore sto e sarò sempre dalla parte dei primi. Assumendomi personalmente la responsabilità giuridica di quanto fin qui scritto, porgendo i miei cordiali saluti e ringraziamenti di rito, come è d’uso chioso che se con la cultura non si mangia tutti abbiamo il dovere di non mangiarci la cultura.>>

Grazie al dott. Principato Domenico per il pensiero che ha condiviso con i lettori