Stella del Madagascar di Antonia Carmelita Genova –

L’opera sarà presentata Venerdì alle ore 21 presso lo spazio esterno della Biblioteca Comunale di Bova Marina. Se ne occuperanno Elio Cotronei e l’autrice

Elio Cotronei, giornalista, presidente UTE-TEL-B

Suvvia, entrate!
È l’invito dell’autrice a condividere una storia che si trasfigura in un sogno fatto di Seduzione, di Bellezza e d’Amore. Una storia nella quale si veste di una sensibilità che è sua propria ed esalta, coinvolgendoti in atmosfere tali da far percepire i luoghi come se tu li bitassi e le sensazioni come se tu le vivessi da protagonista. Ti trascina e ti senti vibrare percependo il fascino che ne scaturisce; il suo racconto è nudo e ti fa vivere il suo istinto. La bellezza della vita è nel suo tragitto, cercarla, individuarla, pregustarla. La bellezza della vita è spezzettata nella quotidianità e spetta a ciascuno unire i frammenti, coglierla, educare uno “sguardo” che sappia vederla oltre la foschia dei momenti difficili, che sappia entrare “in quei vicoli dove nessuno ha mai guardato”, saperla scorgere per animare negli altri il desiderio di cercarla. “La bellezza delle cose esiste nella mente di chi le osserva”. “Una rivoluzione bianca. La rivoluzione della Bellezza”. La vicenda ha molto di autobiografico, risente della impostazione culturale dell’autrice e delle sue esperienze personali e professionali. Si avverte la sua necessità di sfuggire all’omologazione cercando di consegnare il meglio astraendo anima e corpo. Tra tanti scritti, si deve riconoscere il suo, c’è l’esigenza di creare un nuovo stile, dai toni eleganti, raffinati, profondi. Per la sua ispirazione si appoggia all’esperienza, ha bisogno di essere compresa e apprezzata. Cerca di vivere la vita assaporandone l’essenza, il “noumeno”, perciò distaccata da una società che rappresenta la normalità; ha le sue regole che non possono essere l’applicazione di quelle ricorrenti, non scrive per raccontare, scrive le storie che la ispirano e la fanno vibrare. Questo atteggiamento la porta, a volte, ad affrontare avversità, ne soffre, ma alla fine le supera e ne esce rafforzata per la sua “resilienza” connaturata. Le sue atmosfere sono più che dei ritratti, sono l’immagine del suo modello riflessa in uno specchio, un riflesso sottomesso alla sua volontà. Scrive: “Aria notò che da alcune piante invasate in coppia si stendevano carnosi petali, abbondanti steli e corolle. Strutture alate. Simbiosi perfetta di colori e profumi. L’evoluzione dell’esistenza nella socialità sembrava contraddire i convincimenti di Darwin fondati sulla legge del più forte, lo struggle for life”. La teoria dell’evoluzione della specie di Darwin aveva accompagnato i suoi trepidi esperimenti nei templi della sapienza. D’improvviso l’amore in natura appariva lo sfondo dell’esistenza”. La bellezza dell’amore. ”Sono nuda….a cuore nudo…..e mi offro a te”. A corredo della sua storia, presentata in modo esclusivo ed accurato, sceglie artiste che sente vicine, Tamara de Łempicka e Irina Vitalievna Karkabi. Irina Vitalievna Karkabi, pittrice ucraina, di precoce talento artistico, subito dopo la laurea nel 1982 presso l’Accademia di Belle Arti di San PietroburgoRussia, si trasferisce nella baia della città di Haifa, nel nord di Israele, in un crocevia di culture mediterranee. Nei suoi quadri, assai suggestivi, esplora i misteri dell’amore e della bellezza femminile. Non poteva sfuggire ad Antonella Genova, l’atmosfera seducente, perfettamente in sincronia con il suo racconto, che scaturisce dalle sue opere. Tamara de Łempicka le cui rappresentazioni pittoriche portano ad uno stile elegante e raffinato, moderno ma di sapore classicheggiante che sente come suo e idoneo a creare le atmosfere adatte. Figura circondata da un alone di leggenda, si dedicò alla pittura come risposta all’infelicità e alla crisi. “Gli spazi delle sue composizione sono angusti, i volti delle figure sono definiti da ombre nette e caratterizzati da occhi distratti, malinconici, che tradiscono un disagio psicologico. Le sue donne sono belle, ricche, eleganti, seducenti ma irraggiungibili. Le figure e i ritratti di Madame de Łempicka sono vivi fino a divenire allucinanti, tanto perfetto è il trompe-l’oeil: i suoi personaggi escono dai quadri. Questa pittura raffinata, fredda, teatrale, denuncia il malessere dell’uomo, il disagio del mondo moderno, il senso estremo del vivere che prelude all’imminente tragedia della guerra (N.d.r. la pittrice, di origini polacche, ma profondamente cosmopolita, visse tra il 1898 e il 1980). Il suo autoritratto a bordo della Bugatti verde diventò il simbolo di un’epoca”. Non è casuale l’interesse dell’autrice per la pittrice a cui si sente vicina, c’è un’assonanza: porta alla riscoperta di una donna con uno spirito indomito, che ha dato vita a uno stile unico, inconfondibile, e che ha vissuto una vita da romanzo; quelle donne sensuali e tristi, quei ritratti dal volto di porcellana raccontano l’inquietudine di una vita in costante primo piano. “Estrosa, trasgressiva, emancipata, anticonformista, seduttrice nell’intreccio di amori e disamori, insofferente ai vincoli, insomma una donna moderna già ai tempi suoi, gli anni folli ‘20 e ‘30 del secolo scorso: questo era Tamara de Łempicka”: l’immagine di uno spirito indipendente, una donna del suo tempo che ha saputo rappresentare il lato freddo eppur sensuale dell’arte. Per l’autrice, per Antonella Genova, l’incontro con la sua produzione artistica e la sua vita avventurosa, accresce la sua curiosità e ammirazione fantasticando vite parallele fatte di Bellezza, Eleganza, Seduzione, Amore, Mondanità.

Elio Cotronei