Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della disciplina dei Diritti Umani, in occasione dell’anniversario della scomparsa di Ezio Bosso, 15 maggio 2020, intende ricordarne la figura caratterizzata da straordinaria sensibilità artistica e umana. Il pianista e compositore era contraddistinto da uno spessore umano rarissimo; era l’ambasciatore della musica che definiva come il viatico verso la trascendenza e l’armonia tra i popoli. Chi ama profondamente tale forma d’arte non può che cogliere l’intrinseca fratellanza di tutti gli esseri umani.

“Vi parla una bambino che da quando aveva 4 anni era abituato a essere europeo, perché noi siamo abituati a dedicare la nostra vita alla musica già da quando siamo piccoli, affrontando autori di ogni nazionalità” (Ezio Bosso, Discorso al Parlamento Europeo, 2018)

Tali profondi concetti sono stati espressi dal musicista durante un discorso tenuto al Parlamento europeo, la cui profondità, chiarezza espositiva e potenza comunicativa sono indiscutibili. Il sorriso gioioso con cui delineava scenari di concordia e pace, perché non esistono sostanziali differenze tra gli uomini, era un segno di distinzione e speranza, in una seduta di parlamentari inizialmente irrigiditi dal protocollo ma poi conquistati da parole così significative. È importante ricordare un ambasciatore di pace, cultura e rispetto come Bosso in un momento di estrema precarietà e di squilibrio internazionale.

 “L’orchestra che sto dirigendo adesso è italiana ma il primo violino è romeno: siamo semplicemente un’orchestra. Schubert spese gli ultimi soldi per andare a sentire Paganini, ma non perché era italiano ma perché era un violino” (Ezio Bosso, Discorso al Parlamento Europeo, 2018)

L’Inno alla gioia di Beethoven adottato nel 1972 dal Consiglio d’Europa secondo Bosso rende perfettamente l’identità esistente tra gioia e amicizia universale. 

“La bellezza sta nella prospettiva che i nostri popoli si sono dati per essere un’umanità migliore e impedire che qualcuno decidesse di nuovo di possedere e disporre della vita dell’altro.” (Ezio Bosso, Lettera appello al voto in vista delle elezioni europee, 2018)

Bosso commuove particolarmente tutti noi quando ricorda la vocazione più autentica dell’Ue: concordia e supporto reciproco tra gli Stati; tale monito assume ancora più significato in un contesto europeo e globale fortemente critico anche a causa della pandemia e dei conflitti tra i popoli.

“La nostra Unione è questa: portare contributo, poter appoggiarsi e avere sostegno alle nostre fragilità, poter rispecchiarsi. L’opportunità di riconoscersi è un diritto così voluto, cercato, così fondamentale.

L’Unione, come in amore e in musica, ha bisogno di essere determinata costantemente, con ogni pensiero e con ogni parola. Soprattutto con ogni gesto, un termine che da direttore d’orchestra mi è particolarmente caro. Cambiando insieme. Diventando piccoli e grandi allo stesso tempo.” (Ezio Bosso, Lettera appello al voto in vista delle elezioni europee, 2018)

Il CNDDU, nel mese dedicato alla Festa dell’Europa (9 maggio), propone di leggere la lettera appello al voto in vista delle elezioni europee del 2018 e ascoltare in classe il discorso tenuto dal musicista al Parlamento europeo (Parlamento europeo, conferenza sul patrimonio culturale dell’Unione – L’intervento di Enzo Bosso, https://www.youtube.com/watch?v=xwa7tTcxBwg) commentandone i punti salienti insieme.

DA WIKIPEDIA