Sabato 18 marzo 2023 siamo voluti tornare a Delianuova per rivedere il quadro riproducente la Madonna del Mare, donato 10 anni prima. Ma questa volta don Bruno Cocolo non c’era, al suo posto una grande iscrizione che lo ricorda per sempre.

UN QUADRO DELLA MADONNA DEL MARE PER DELIANUOVA

Il 15 agosto 2013, una domenica speciale a Delianuova dove la comunità religiosa e civile si stringe attorno alla Patrona venerata da sempre.

Un giorno speciale per quella comunità scelto da me, Presidente prof. Elio Cotronei, per recarmi, con una delegazione dell’Università per la Terza età e per il Tempo Libero della Bovesìa – Area Ellenofona della Calabria, per consegnare un quadro della Madonna del Mare.

La delegazione era composta da Giovanna Foti, Carmelina Errante e Giovanni Crea.

Ricevuti dal Parroco don Bruno Cocolo, sistemati come ospiti d’onore a fianco all’altare, prima della Santa Messa e prima della scopertura del quadro nascosto da un telo celeste, venivo invitato, in una chiesa gremita di fedeli data la particolare festività, a esporre la motivazione del dono, motivazione poi ripresa dal Parroco all’interno della rituale omelia.

IL COMUNE RETAGGIO STORICO

La tradizione vuole che popolazioni provenienti dalla nostra costa, dalla località Deri (zona Parco archeologico) attraversando l’Aspromonte fondassero Paracorio che successivamente, nel secolo scorso, unendosi all’esistente Pedavoli venne a costituire Delianuova. Per tale ragione, 58 anni fa,  la statua in gesso, utilizzata per la realizzazione del calco della statua bronzea della Madonna del Mare, che guarda il nostro mare, fu donata alla chiesa di Delianuova; successivamente la statua andò  distrutta attenuando gli effetti altrimenti letali di una grave caduta su di essa di un operaio che lavorava nella volta soprastante. Un modo per rinnovare le relazioni tra le due Comunità.

LE ORIGINI

Prima drl  29 marzo 1908,  quando Bova Marina venne dischiarato comune autonomo, la sua storia si confonde con quella di Bova fin dal IV – V sec. d.C., quando fu fondata, secondo A. Catanea, per opera di profughi provenienti dalla zona costiera distrutta dai Vandali di Genserico che nel 440 sbarcarono “sulle coste Lucane e Bruzie devastando e mettendo a ferro e fuoco le città marittime … ed  è naturale che in quello stato di cose gli abitanti delle coste pensassero di ritirarsi nell’interno”, come, appunto, fecero gli abitanti di DELIA (poi anche DERI) e/o SCYLLACA, nome degli insediamenti urbani situati nei pressi della foce della fiumara San Pasquale. 

Successivamente, verso la fine del VII sec.,  tale zona costiera fu totalmente abbandonata in seguito alle incursioni dei Longobardi provenienti dal Ducato di Benevento. La diaspora portò una parte degli abitanti a “rifugiarsi insieme, a comune difesa, sulla cima di quel monte ove era già esistito un vaccarizio”; l’agglomerato così costituitosi, la sua successiva fortificazione e la costruzione del castello diedero origine alla città di Bova.

La restante parte, attraversate le montagne aspromontane, si stanziò sul versante tirrenico costituendo un nuovo insediamento urbano con il nome di Paracorìo; successivamente la fusione  di Paracorìo con  Pedavoli, come detto,  ha comportato la formazione della cittadina di Delianuova, a ricordo e testimonianza dell’antica origine deliese.          

Una lapide del 1650, inizialmente posta sul campanile della preesistente chiesa andata distrutta a causa del terremoto del 1908, oggi custodita nella  ricostruita chiesa dell’Assunta di  Delianuova in località Paracorìo, ancora oggi ricorda l’evento: “ILLUSTRIS AC RMUS D.D. LEO – LUCAS VITA PATRITIUS MONTIS – LEONIS DEI ET APLICAE SEDIS GRATIA EPUS OPPIDEN – SEVIENTIBUS BARBARIS IN CALABRIAM AC VASTATA PRAENOBILI URBE DELIA INCOLAE HUIUS PLURIMI BOVEN CIVITATEM COSTRUXERUNT. ALII HUC USQ: PERVENERUT AC AEDEM HANC SACRAM SUB TITULO ASSUMPTIONIS B. MARIAE VIRG. EREXERUT. QUAM LABENTE AEVO APLIATAM POSITIS RELIQUIIS S.S. MARTIRUM HONESTI ET AUSTERI IN ARA MAJORI. ANNO D. MDCCXXXV VI. KAL MAJI MULTARUM ET FINITIMIS PARTIBUS GENTIUM ATQ. HUIUS PARACHORIENSIS CLAERI POPULIQ. CONCURSU AC MAGNO LUMINUM APPARATU CONSECRAVIT CUIUS ANNIVERSARIUM DOMINICA POST PASCHA QUOTANNIS CELEBRANDUM STATUIT”.

(…incrudelendo i barbari in Calabria, ed essendo stata distrutta la nobilissima città di Delia, gli abitanti di quella in gran parte costruirono la città di Bova, gli altri fin qui pervennero …). Di un’altra  iscrizione, ormai distrutta, si ricorda solo la parte iniziale “NOS GENS DELIA …”.

Un’altra lapide nel soffitto porta la scritta “Ave Maris Stella”.

Nell’antica Delia il culto della Madonna Assunta si era sovrapposto al culto di una divinità pagana, la sua popolazione anche dopo il trasferimento tenne viva e tramandò la devozione per la Madonna Assunta, che veniva festeggiata nel giorno dell’Ascensione, tornando in pellegrinaggio alla marina di origine. Da qui si affermò la consuetudine di chiamarla Madonna del Mare.

Sull’origine, esistenza ed ubicazione dell’insediamento di Delia o Deri o Scillàca diversi Autori (G. Autelitano, A. Catanea, P. Larizza, P. Catanea Alati, D. Bertone Misiano, ecc.) propugnano tesi tra loro contrastanti ma gli odierni rinvenimenti archeologici ci consentono di affermare che l’abitato era ubicato ad Est di Capo Crisafi, in corrispondenza delle odierne località di San Pasquale, Deri e Panaghìa.

Tale esistenza, ai nostri giorni è confermata dai numerosi ritrovamenti di reperti archeologici venuti alla luce, soprattutto lungo la sponda sinistra della fiumara San Pasquale (ancora tutt’oggi denominata Deri), o in seguito a lavori agricoli o, più spesso, in seguito alle opere di scavo per l’esecuzione di lavori pubblici. Notizie da “Bova Marina nell’Area Ellenofona” di  A. Casile, E. Cotronei. D. Fiorenza, edizioni UTE-TEL-B.

I GIOVANI DELIESI  IN VISITA A BOVA MARINA

70 giovani dai 16 ai 30 anni

Le tappe per il consolidamento delle relazioni tra le due comunita’.

Dopo la  donazione del quadro riproducente la Madonna del Mare, alla chiesa dell’Assunta il parroco don Bruno Cocolo per consolidare i rapporti ricambia inviando  i giovani deliesi il 20 ottobre 2013.

LA MATTINATA E’ STATA DEDICATA A UN RITIRO SPIRITUALE, PRESSO L’ISTITUTO SALESIANO, CHE  E’ STATO  SEGUITO DAL DIRETTORE DELL’ORATORIO DON FRANCESCO

Nel pomeriggio ho guidato gli ospiti per la visita della statua della Madonna sul promontorio, del Parco Archeoderi e del Centro di documentazione.

Una targa è stata consegnata ai 70 giovani di Delianuova in visita per l’interessamento del Parroco di Delianuova che si è dimostrato molto sensibile per la ripresa delle relazioni tra le due comunità.

“Al Parroco don Bruno Cocolo, ai giovani e alla comunità tutta delle due parrocchie di Delianuova, in visita a Bova Marina, esprimiamo i nostri sentimenti di gratitudine e di apprezzamento per la sensibilità concreta dimostrata nel voler riprendere le relazioni tra due realtà territoriali e culturali legate da un comune retaggio storico e da una tensione religiosa che ha nel culto della Madonna l’elemento che più le avvicina. Il Presidente prof. Elio Cotronei”. UTE-TEL-B (Università per la Terza Età e per il Tempo Libero della Bovesìa) Bova Marina.