Negli Stati Uniti e non solo si commemorano le vittime dell’attentato che l’11 settembre 2001 sconvolse il mondo. I due candidati alla Casa Bianca, Donald Trump e Joe Biden, sono entrambi a Shanksville, in Pennsylvania, dove, dopo il dramma delle Torri gemelle a New York, si schiantò uno degli aerei dirottati dai terroristi islamici. Intanto un quarto aereo colpiva il Pentagono. Con noi l’esperto di Relazioni Internazionali, Daniele De Luca

New York si ferma per l’11 settembre anche se con i divieti di assembramento in vigore per la pandemia e il timore di un nuovo balzo dei casi di coronavirus. Per le commemorazioni al World Trade Center nessun palco è stato allestito e la lettura dei nomi delle oltre 2.700 vittime è stata registrata e viene trasmessa in streaming. Attesi il vicepresidente Mike Pence e Joe Biden, candidato democratico alla Casa Bianca, mentre il presidente Donald Trump ha annunciato la sua presenza solo alle celebrazioni in Pennsylvania. Riapre il Museo dell’11 settembre per l’occasione dopo sei mesi di stop, ma con l’accesso garantito solo per i componenti delle famiglie delle vittime. Tornano, come ogni anno, il suono delle campane per ognuno degli attacchi e i fasci di luce al posto delle Twin Towers. Per ragionare sugli equilibri globali di allora e di oggi, abbiamo intervistato Daniele De Luca, docente di Storia delle Relazioni Internazionali all’Università del Salento:

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