Di fronte ad un numeroso pubblco di Soci e anche di semplici cittadini interessati all’argomento, ha avuto luogo, nella Sala delle Conferenze del Museo Archeologico Nazionale, il preannunciato convegno su ‘Le evidenze archeologiche di piazza Garibaldi’ organizzato dall’Associazione ‘Amici del Museo’.

Di questi ritrovamenti, che tanta attenzione e curiosità hanno a suo tempo solllevato nella Cittadinanza reggina, hanno ampiamente parlato, adeguatamente presentati dalla Socia-cerimoniera Patrizia Liberale, il dr. Fabrizio Sudàno, funzionario archeologo del Mibact, attualmente Delegato dal Direttore Generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio del Mibact per la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia, e l’archeologa d.ssa Maria Maddalena Sica, a suo tempo responsabile degli scavi di piazza Garibaldi su incarico della Soprintendenza Archeologica.

Il dr. Sudàno ha informato dettagliatamente sullo stato nel quale si trova l’area archeologica della piazza, sui motivi della provvisoria copertura degli scavi e sul punto al quale si trova la procedura per la loro ripresa. In proposito si attendono le decisioni del Ministero dei Trasporti, finanziatore del progetto iniziale del parcheggio sotterraneo, da trasformare in Parco Archeologico.

Dal canto suo, la d.sssa Sica si è approfonditamente soffermata sui risultati dei ritrovamenti, informando, con l’ausilio di particolareggiate immagini, l’attentissimo uditorio, su tutto quello che è emerso dalla terra nelle tre aree in cui si è scavato. L’archeologa, rinviando per una valutazione definitiva dei ritrovamenti a quando la campagna di scavo sarà completata, ha tuttavia evidenziato l’importanza di quanto già venuto in luce – ha parlato di ‘unicum’ in Calabria del misterioso podium romano – e la sua importanza per la migliore conoscenza della Storia urbanisticca e civile di Reggio.

A concluso il convegno il prof. Francesco Arillotta, Presidente dell’Asspciazione, che ha ricordato i momenti storici che nel corso dei secoli hanno interessato la vasta pianura che caratterizza la zona della piazza. A cominciare dal mitico passaggio del matricida Oreste che guarì per le acque medicamentose di Reggio, passando per l’accampamento dell’esercito ateniese nel 415 a.C., il seppellimento del corpo martoriato di Santo Stefano di Nicea, fino allo schieramento dell’esercito bizantino-normanno di  Basilio Pediates nel 1040 dell’E.C.

Sono seguiti gli interventi da parte dei presenti, che hanno dimostrato come sia ancora viva fra i Reggini l’attenzione per  quei ritrovamenti, e quanto sia gradita culturalmente l’informazione qualificata ed esauriente.