Nel dialogo con i giornalisti sul volo di ritorno dalla Grecia Francesco ha parlato del viaggio, dei migranti, della fraternità con gli ortodossi e del caso delle dimissioni dell’arcivescovo di Parigi Aupetit, vittima “del chiacchiericcio”
“Il documento della UE sul Natale è un anacronismo” da “laicità annacquata”. Lo ha detto Papa Francesco rispondendo alle domande dei giornalisti sul volo che lo riportava a Roma a conclusione del viaggio a Cipro e in Grecia.
Sì, grazie. Ho chiesto scusa, ho chiesto scusa davanti a Ieronymus, mio fratello Ieronymus, ho chiesto a scusa per tutte le divisioni che ci sono fra i cristiani, ma soprattutto (per) quelle che noi abbiamo provocato: i cattolici. Anche ho voluto chiedere scusa, guardando alla guerra per l’indipendenza – Ieronymus me lo ha segnalato – una parte dei cattolici si sono schierati con i governi europei perché non si facesse l’indipendenza greca. Invece nelle isole, i cattolici delle isole, hanno sostenuto l’indipendenza, anche sono andati in guerra, alcuni hanno dato la vita per la patria. Ma il centro – diciamo così – in quel momento era schierato sull’Europa… Non so quale governo lì ….E anche il chiedere scusa per lo scandalo della divisione, almeno per quello di cui noi abbiamo la colpa. Lo spirito di autosufficienza – ci tace la bocca quando sentiamo che dobbiamo chiedere scusa – a me sempre mi fa bene pensare che Dio mai si stanca di perdonare, mai, mai… Siamo noi che ci stanchiamo di chiedere perdono, e quando non chiediamo perdono a Dio, difficilmente lo chiederemo ai fratelli. È più difficile chiedere perdono a un fratello che a Dio, perché noi sappiamo che lì dice: “Sì, vai vai vai, sei perdonato”. Invece, con i fratelli… c’è la vergogna, e l’umiliazione… Ma nel mondo di oggi ci vuole l’atteggiamento dell’umiliazione e del chiedere scusa. Tante cose stanno succedendo nel mondo, tante vite disperse, tante guerre… Come mai non chiederemo scusa?
Costandinos Tsindas (CYBC) su Vatican News