“Concordo con i colleghi che (ieri in Consiglio regionale) hanno chiesto una relazione specifica dell’Assessore all’Ambiente sull’emergenza rifiuti nella prossima seduta del Consiglio. Il mio voto contrario alla proposta di legge di proroga a tutto il 2020 dell’esercizio degli impianti privati di trattamento dei rifiuti che la maggioranza ha approvato – sostiene il consigliere regionale Francesco Pitaro (G. misto) – è dovuto al fatto che chi governa deve assumersi le proprie responsabilità. È fondamentale aprire, in questo settore, una fase nuova all’insegna di una programmazione che metta la Calabria in linea con le altre regioni e con le prescrizioni dell’Unione europea”.
Aggiunge: “L’emergenza rifiuti in Calabria si trascina dagli anni ’90 e dal 1997 è iniziata una fase commissariale che ha sprecato un miliardo di risorse pubbliche, alimentando il ciclo illegale dei rifiuti senza raggiungere nessun risultato previsto in termini di: 1) obiettivi significativi di raccolta differenziata; 2) contenzioso economico di milioni di euro e di conflittualità con le comunità locali; 3) utilizzo insensato di discariche, prevalentemente private, per tamponare emergenze estive senza risolvere nessun problema; 4) la Calabria continua ad avere bisogno di impianti per lo smaltimento finale dei rifiuti come quelli per il trattamento meccanico biologico e, invece, gli unici impianti che si realizzano sono per ampliare discariche o inutili inceneritori, senza dire che allo stato manca tutta l’impiantistica per il trattamento degli scarti di lavorazione (dall’umido per produrre compost di qualità ai materiali riciclati da recupero), mentre è già sostanzialmente fallito il modello di governance degli Ato”.
Sottolinea Pitaro: “Ho fatto all’Aula due proposte da cui partire per andare oltre l’emergenza: 1) istituire una commissione di inchiesta del Consiglio regionale che faccia chiarezza sul ciclo dei rifiuti e sulle politiche attuate dalla Regione Calabria in tutti questi anni; 2) dar vita ad un tavolo di confronto permanente sul collasso del ciclo integrato dei rifiuti con tutti i soggetti che hanno diritto di parola, ad incominciare dalle associazioni ambientaliste” .
Ancora Pitaro: “Ci sono situazioni paradossali che esigono giustizia: l’utilizzo di discariche come quelle di Celico e San Giovanni in Fiore accanto al Parco della Sila e l’aggiunta di più di 200mila metri cubi nella discarica di Lamezia Terme in prossimità dell’Aeroporto internazionale e in un’area che la stessa Regione definisce Distretto Agroalimentare di qualità”.
Conclude il consigliere regionale: “E’ necessario in quasi piena stagione estiva, individuare il modo di raccogliere, depositare e stoccare i rifiuti che si accumulano nei territori, ma non si pensi di andare avanti così. L’on. Santelli fa bene a pensare una ‘narrazione emozionale’ della Calabra, utilizzando undici milioni per affidare il compito di raccontare la Calabria ad attori ed esperti della comunicazione di livello nazionale, ma credo che non si migliori la reputazione della Calabria, se non dimostriamo che perlomeno sappiamo risolvere l’emergenza igienico-sanitaria che sta angustiando le città e le nostre coste. Si cambia il punto di vista sulla Calabria da parte dell’immaginario collettivo se -oltre agli investimenti sull’immagine – si dimostra di saper governare e bene, ossia, per stare sul punto, se siamo capaci di rimuovere i ritardi accumulati sulla questione rifiuti dotando la Regione di una strategia di lungo termine”.