In una piazza San Pietro vuota ma illuminata dalle fiaccole e dalla croce di Gesù, Papa Francesco presiede la Via Crucis, tenutasi per la prima volta dal suo magistero non al Colosseo, a causa del coronavirus. Al centro delle meditazioni il dolore e la speranza di tanti invisibili che non si rassegnano al male

Via Crucis, Via Lucis. Croce e Luce, nel dolore di Gesù che muore c’è la rinascita dell’umanità, nel suo martirio c’è la certezza della vita eterna. E’ la Basilica Vaticana, luogo della sepoltura di Pietro, a fare da sfondo alla celebrazione del Venerdì Santo (guarda il video integrale). Non il Colosseo, l’anfiteatro consacrato alla memoria dei martiri, ma il cuore della cristianità, diventato sempre più una chiesa domestica in questo tempo difficile segnato dal coronavirus. Un’epidemia che provoca distanza, lacrime e solitudine, eppure lì sotto la croce ci siamo tutti, sconfitti, reietti, potenti, tutti uguali agli occhi di Dio.

Dio ascolta la voce rauca degli invisibili

C’è il Crocifisso di San Marcello al Corso, proprio come due settimane fa quando Francesco pregò per la fine della pandemia. Lì sul sagrato della Basilica, il Papa ha davanti una piazza vuota, illuminata dalle fiaccole che segnano il percorso della croce. Vuota di persone ma piena di domande, di verità, di sguardi verso la croce, alla quale i detenuti del carcere di Padova “Due Palazzi” hanno guardato per donare un pensiero, per mettersi a nudo di fronte al Signore, che tutto sa e conosce di loro. Un Dio, con i chiodi alle mani e la corona di spine sul capo, che da sempre ascolta la “voce rauca” della gente che abita questo mondo invisibile; gente che vive nell’ombra, che ha sentito il fascino del male o ne ha subito le conseguenze più gravi; gente che nella costrizione ha avvertito l’anelito della libertà che soffia nel Vangelo, il balsamo di Gesù sulle ferite del cuore, la speranza nella Risurrezione che arriva in frammenti di luce, in incontri fortuiti, nell’abbraccio misericordioso di Dio. Francesco ascolta, prega alla fine di ogni meditazione e, al termine della Via Crucis, offre la sua benedizione. Parole di preghiera in risposta alle tante voci dolorose di coloro che vivono nel silenzio delle prigioni ma anche rispetto alla sofferenza di un mondo che, in piena pandemia, si ritrova smarrito.

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