“I dati delle ultime ore sulla evoluzione dei contagi Covid-19 in Calabria, non consentono a nessuno di abbassare la guardia. E’ sempre più emergenza; i casi positivi registrati aumentano di giorno in giorno e gli ospedali calabresi sono i primi a risentirne. E’ allora il caso di fare il punto della situazione e provvedere finché si sia in tempo. Non è da abbandonare definitivamente – sottolinea il consigliere regionale Giacomo Pietro Crinò- la proposta lanciata nei giorni scorsi dal sindaco di Gioia Tauro, Aldo Alessio, per una nave-ospedale nel porto calabrese, che darebbe la possibilità di liberare posti letto negli ospedali che sono importantissimi in questa fase e potrebbe ospitare tre diverse categorie di pazienti: coloro che, in uscita dall’ospedale e tecnicamente guariti, avessero bisogno di un periodo in più di degenza per ristabilirsi completamente; le persone colpite in modo lieve dal Coronavirus, che potrebbero restare in isolamento nelle proprie abitazioni ma che, non avendo nessuno ad aiutarli per la spesa o l’approvvigionamento dei farmaci o avendo altre persone in casa che potrebbero essere infettate, optassero per questa possibilità. In più, i pazienti godrebbero del vantaggio di trovarsi in mare e poter respirare iodio e aria umida che favorisce la respirazione. Una idea presa subito al volo  – aggiunge Crinò-, dall’armatore Gian Luigi Aponte, patron di MSC, che ha dato immediatamente disponibilità di una sua nave per trasformarla in ospedale. Insomma, si tratta né più e né meno del progetto identico che è già divenuto operativo a Genova e che ancora si fa in tempo a replicare anche in Calabria”. Aggiunge Crinò: “La prima risposta della task force sanitaria regionale non è stata favorevole. Ritengo però che ci siano ancora i presupposti per non fare morire del tutto l’idea. Purtroppo, è sotto ai nostri occhi la situazione calabrese riguardo il progredire dei contagi. Le strutture ospedaliere calabresi rischiano di non reggere le necessità, tra quelle ordinarie e quelle dovute al virus. In pochi giorni, l’ospedale galleggiante potrebbe essere adeguatamente attrezzato e consentire a tutti di guardare con un certo ottimismo alla possibilità di nuovi posti letto in caso di bisogno. Non è il momento più di continuare a fare della sanità solo un calcolo aritmetico, soprattutto in momenti come quelli che stiamo vivendo. Se in altre regioni ciò è stato realizzato, ritengo che sia possibile anche in Calabria. Serve l’impegno fattivo di tutti. Auspico che la task force sanitaria della Regione Calabria, la Protezione Civile e altri attori competenti scendano ad un confronto dialettico, aperto e leale, per addivenire a concretizzare in tempo l’idea del sindaco di Gioia Tauro, ringraziando la MSC per la disponibilità manifestata”.