“A dividere l’Italia più che il ‘coronavirus’ è il decreto del governo – e gli altri due che si stanno predisponendo a quanto pare con l’identico orientamento – con cui ha previsto la sospensione delle scadenze fiscali e tributarie soltanto per le aree in cui si riscontrano i focolai del virus”. Lo dice il consigliere regionale di ‘Io Resto in Calabria’ Francesco Pitaro che aggiunge: “Da un lato il governo, preoccupato evidentemente di essere accusato di sottovalutazione del rischio, si rende protagonista di un eccessivo allarmismo che acuisce gli effetti negativi per l’economia di tutto il Paese e dall’altro emette decreti per dare risposte esclusivamente alle ‘zone rosse’. Se si dà giustamente una mano alla aree più produttive del Paese, le cui aziende e i cui lavoratori stanno soffrendo, la stessa attenzione in termini di sostegni finanziari opportunamente modulati, deve riservarsi alle aree meridionali i cui settori turistici ed agroalimentari in particolare, anche a causa del procurato pregiudizio verso l’Italia intera, subiscono una grave penalizzazione”. Conclude Pitaro: “Non sarebbe male, se la Presidente della Regione e i parlamentari della Calabria, raccogliendo l’Sos che sindaci (condivisibili le richieste del sindaco di Catanzaro Abramo e dei consiglieri regionali Anastasi e Mancuso), istanze economiche (in specie quelle del mondo agricolo) e sociali calabresi stanno lanciando in queste ore, si attivassero per impedire l’ennesima dimenticanza delle ragioni del Sud e della Calabria”.