NON SI PARTECIPA, CIOE’ NON SI ESERCITA IL PROPRIO DIRITTO-DOVERE DEMOCRATICO, NON PARTECIPANDO: E’ UN OSSIMORO

CHI NON VUOLE LA DECISIONE POPOLARE, QUALUNQUE ESSA SIA, INVITANDO AD ASTENERSI DAL VOTARE NEI REFERENDUM E’ CERTAMENTE CONTRO LA DEMOCRAZIA, VUOLE DECIDERE DA SOLO, SOGNA LA “SINDROME DI PIAZZA VENEZIA” COME NEL VENTENNIO QUANDO FOLLE OCEANICHE, INGANNATE E NON CORRETTAMENTE INFORMATE DALLA STAMPA CONTROLLATA DAL REGIME, PLAUDIVANO (!) ANCHE … ALL’ENTRATA IN GUERRA.

RIPETO: LA PARTECIPAZIONE ALLE SCELTE, ESSENZA DELLA DEMOCRAZIA NON SI REALIZZA NON PARTECIPANDO. HANNO OPERATO A PARTIRE DAGLI ANNI ’90 PER ALLONTANARE GLI ELETTORI DALLE URNE – NEL 2022 C’E’ STATO IL 63,9 % E DI QUESTO L’1,1% DI SCHEDE BIANCHE (CIRCA 492.000); IN SOSTANZA HA SCELTO IL 62,8% – ORA VORREBBERO ALLONTANARE ANCHE QUELLI CHE HANNO VOTATO.

L’affermazione che negli ultimi 40 anni sia stata portata avanti una “sottile strategia” per allontanare gli elettori dalle urne è una tesi forte e controversa. Tuttavia, si possono osservare alcuni elementi che, intenzionali o meno, hanno avuto l’effetto di contribuire al calo dell’affluenza elettorale in molti Paesi democratici, inclusa l’Italia. Ecco alcune dinamiche rilevanti:

1. Disillusione e sfiducia nella politica

Negli ultimi decenni, molti cittadini hanno perso fiducia nei partiti tradizionali, spesso percepiti come corrotti, autoreferenziali o incapaci di risolvere problemi concreti. Questa sfiducia ha alimentato l’astensionismo.

2. Riduzione della partecipazione politica attiva

La politica è diventata meno partecipativa e più “spettacolarizzata”, con un ruolo crescente dei media, dei sondaggi e della comunicazione superficiale, a scapito del coinvolgimento dal basso e dei partiti di massa. I cittadini il dibattito non lo fanno più sono spettatori di quello che si fa sui media dove i messaggi sono ben studiati.

3. Cambiamenti legislativi e istituzionali

Alcune riforme elettorali, come quelle che hanno ridotto il potere di scelta degli elettori (es. liste bloccate), hanno indebolito il senso di rappresentanza, facendo percepire il voto come meno utile.

4. Condizionamento mediatico e polarizzazione

Un sistema mediatico frammentato, con forti polarizzazioni e campagne di delegittimazione reciproca tra partiti, può generare confusione e disaffezione. In alcuni casi, si è insinuata l’idea che “tanto non cambia nulla”.

5. Problemi pratici e burocratici

In certi contesti, ostacoli pratici (orari, sedi di voto ridotte, mancanza di voto elettronico) possono aver scoraggiato la partecipazione, specialmente tra i giovani o all’estero.

Strategia intenzionale?

Non ci sono prove definitive che dimostrino una strategia deliberata, organizzata e sistematica per disincentivare il voto da parte di istituzioni o élite. Tuttavia, alcuni studiosi e osservatori sostengono che un certo grado di disinteresse verso la partecipazione popolare possa favorire chi già detiene potere, in quanto riduce l’imprevedibilità elettorale POTENDO CONTARE SULLO ZOCCOLO DURO DEI PROPRI ELETTORI CHE … COMUNQUE LI VOTANO.

Sono 5 i quesiti referendari ai quali dovranno rispondere i cittadini.

Testi dei quesiti referendari

Cosa viene chiesto agli elettori


Se vince il sì,

vengono abrogate le leggi, i decreti, ecc… proposti nel quesito referendario

Se vince il no,
non vengono abrogate le leggi, i decreti, ecc… proposti nei questiti referendari.

Quesito 1 – Contratto di lavoro a tutele crescenti – Disciplina dei licenziamenti illegittimi: Abrogazione

Volete voi l’abrogazione del d.lgs. 4 marzo 2015, n. 23, come modificato dal d.l. 12 luglio 2018, n. 87, convertito con modificazioni dalla L. 9 agosto 2018, n. 96, dalla sentenza della Corte costituzionale 26 settembre 2018, n. 194, dalla legge 30 dicembre 2018, n. 145; dal d.lgs. 12 gennaio 2019, n. 14, dal d.l. 8 aprile 2020, n. 23, convertito con modificazioni dalla L. 5 giugno 2020, n. 40; dalla sentenza della Corte costituzionale 24 giugno 2020, n. 150; dal d.l. 24 agosto 2021, n. 118, convertito con modificazioni dalla L. 21 ottobre 2021, n. 147; dal d.l. 30 aprile 2022, n. 36, convertito con modificazioni dalla L. 29 giugno 2022, n. 79 (in G.U. 29/06/2022, n. 150); dalla sentenza della Corte costituzionale 23 gennaio 2024, n. 22; dalla sentenza della Corte costituzionale del 4 giugno 2024, n. 128, recante “Disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183″ nella sua interezza?

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Quesito 2 – Piccole imprese – Licenziamenti e relativa indennità: Abrogazione parziale

Volete voi l’abrogazione dell’articolo 8 della legge 15 luglio 1966, n. 604, recante “Norme sui licenziamenti individuali”, come sostituito dall’art. 2, comma 3, della legge 11 maggio 1990, n. 108, limitatamente alle parole: “compreso tra un”, alle parole “ed un massimo di 6” e alle parole “La misura massima della predetta indennità può essere maggiorata fino a 10 mensilità per il prestatore di lavoro con anzianità superiore ai dieci anni e fino a 14 mensilità per il prestatore di lavoro con anzianità superiore ai venti anni, se dipendenti da datore di lavoro che occupa più di quindici prestatori di lavoro.”?

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Quesito 3 – Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi

Volete voi che sia abrogato il d.lgs. 15 giugno 2015, n. 81, avente ad oggetto “Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni, a norma dell’art. 1, comma 7, della legge 10 dicembre 2014, n. 183” limitatamente alle seguenti parti: Articolo 19, comma 1, limitatamente alle parole “non superiore a dodici mesi. Il contratto può avere una durata superiore, ma comunque”, alle parole “in presenza di almeno una delle seguenti condizioni”, alle parole “in assenza delle previsioni di cui alla lettera a), nei contratti collettivi applicati in azienda, e comunque entro il 31 dicembre 2025, per esigenze di natura tecnica, organizzativa e produttiva individuate dalle parti;” e alle parole “b-bis)”; comma 1-bis, limitatamente alle parole “di durata superiore a dodici mesi” e alle parole “dalla data di superamento del termine di dodici mesi”; comma 4, limitatamente alle parole “, in caso di rinnovo,” e alle parole “solo quando il termine complessivo eccede i dodici mesi”; Articolo 21, comma 01, limitatamente alle parole “liberamente nei primi dodici mesi e, successivamente,”?

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Quesito 4 – Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici: Abrogazione

Volete voi l’abrogazione dell’art. 26, comma 4, in tema di “Obblighi connessi ai contratti d’appalto o d’opera o di somministrazione”, di cui al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, recante “Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” come modificato dall’art. 16 del decreto legislativo 3 agosto 2009, n. 106, dall’art. 32 del decreto legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito con modifiche dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, nonché dall’art. 13 del decreto legge 21 ottobre 2021, n. 146, convertito con modifiche dalla legge 17 dicembre 2021, n. 215, limitatamente alle parole “Le disposizioni del presente comma non si applicano ai danni conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici.”?

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Quesito 5 – Cittadinanza italiana: Dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana

Volete voi abrogare l’articolo 9, comma 1, lettera b), limitatamente alle parole “adottato da cittadino italiano” e “successivamente alla adozione”; nonché la lettera f), recante la seguente disposizione: “f) allo straniero che risiede legalmente da almeno dieci anni nel territorio della Repubblica.”, della legge 5 febbraio 1992, n. 91, recante “Nuove norme sulla cittadinanza”?

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