Brezza di cambiamento nell’Area grecocalabra con l’auspicio che diventi vento nelle mani di Pierpaolo Zavettieri, sindaco di Roghudi,  designato a presiedere l’associazione dei Sindaci di quest’area dopo il passo indietro del sindaco di Bagaladi Monorchio.

Considerando la ben nota dinamicità dello Zavettieri, anche Consigliere della Città Metropolitana di Reggio Calabria, siamo certi che con  la sua attività vorrà lasciare il segno, rappresentando e promuovendo il territorio a tutti i livelli sia a vantaggio dei cittadini, sia per incrementare il consenso sulla sua persona sciogliendo le riserve di quella percentuale di elettori che non votandolo, non ha dato l’importanza dovuta alla priorità di avere un rappresentante nel Consiglio Regionale. Tuttavia un contributo che conta l’ha dato con i suoi circa 5000 voti.

Di cose da fare ce ne sono tante a cominciare dall’acquisizione di una personalità giuridica prodromo di una progettualità condivisa. L’unione di Comuni di un’area omogenea è funzionale alla realizzazione di progetti di sviluppo comuni, con l’acquisizione di fondi anche europei. Un’occasione non solo per incontrarsi e confrontarsi, ma anche e soprattutto per incidere nella soluzione di problemi aperti che relegano  l’area in una degradante marginalità. Il problema della sanità e quindi l’Ospedale di Melito P.S., il problema della viabilità e quindi in primis la SS106 e la necessità di un’ superstrada/autostrada alternativa che consenta percorribilità sicura e rapida, ora, non tra vent’anni o più inevitabilmente secondo il distillato di brevi tratti che vengono partoriti; senza adeguati trasporti che città metropolitana è?

E poi i servizi che possono essere messi in comune: raccolta di rifiuti, ecc

E ancora, il pieno utilizzo delle risorse del territorio e la messa in atto i condizioni di fruibilità.

Un esempio di “incompiuto”, l’Istituto Ellenofono. Nato come Istituto Regionale di Studi Superiori Elleno-Calabri, poi trasformato in Fondazione, finito di costruire dall’Amministrazione Comunale di Bova Marina, in tempi record, il 24 maggio 1992, è da quasi 28 anni che non è mai diventato operativo soprattutto per inadempienze di sapore politico delle varie Giunte regionali che si sono succedute. Un indicatore delle dilazioni e ritardi, boicottaggi (?) che fanno aumentare il gap tra la nostra e i territori più avanzati.

Ma qui il limite è esclusivamente umano: i politici non hanno mai voluto capire quale attrattore economico-culturale questo Istituto rappresenta all’interno di un area con una identità  calabro-greca ben caratterizzata. Basta pensare che fino a dieci/dodici anni orsono hanno superato le 5000 presenze i visitatori che chiedevano di essere ricevuti all’Istituto per il gradimento che questo strumento culturale incontrava. E’ evidente che nell’assenza di attività, la speranza come l’interesse sono scemati con il conseguente venir meno della nostra Area come punto di riferimento per i tour operator.                                                Il ridicolo è che a partire dal 31 dicembre 2015 giacevano presso l’UBI Banca di Lamezia circa 503000 €   che al 31 dicembre  2018 si sono ridotti a circa  475000 € (sic) avendo nominato, la Regione, un commissario ad acta per liquidare tutti i Commissari nominati in questi anni di latitanza e i revisori dei conti per un’attività che non c’è mai stata.

Non ci resta che augurare buon lavoro al Sindaco/Presidente Zavettieri e a tutti i suoi colleghi.

Riteniamo che la complessità delle problematiche, la cui soluzione ha un solo target cioè il welfare,   si può intravedere mettendo insieme le potenzialità e energie, come una cosa sola,  e lasciando da parte ogni “sovranismo” comunale