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A metà tra cunto e favola
Della serie… dilemma sul terzo pronunciamento
o come lo si voglia indicare a proposito di meccano-
umanoidi anche detti automi.
Con il consenso di critica e di pubblico, usa forse in
qualche plaga di Gobi sprovvista di magari il solito
streamig/trasmissione dati per una volta da riferire
con accanto il corrispondente termine italiano,
giusto qualche parola in abito di ragionare
prediligendo un’ aura di leggerezza che sotto questa
specie prende forma con sollazzo assicurato solo
grazie a quegli ancora onnipresenti cartoni animati
che a chiamarli con il loro nome di sempre, oltre che
l’unico consentito ovvero disneyani, sembra si vada
incontro a figuracce improponibili per le generazioni
coeve invasate,più che invase da svariate tipologie
i.a.,caratteri minuscoli più idonei che mai!
Il seguito a dispetto di aggiornatissime mirabilia
quantistiche, ovviamente tramite computer, ancor
più ovviamente perdendo di vista una volta per tutte
che dietro le quinte /res artificiale ,intelligenza o

chicchessia ,permane l’operato dell’uomo
necessario artefice e responsabile delle innumerevoli
combinazioni cognitive atte al funzionamento perfino
etico della macchina ….
Come dire scoperta dell’acqua calda una fra le tante!!
Per non infierire oltre con il sulfureo è tempo di
passare al cunto in uno con quel dilettoso c’ era una
volta, restando sul classico non si sbaglia mai, delle
meravigliose ricostruzioni favoliste reinventate in
chiave fumetto da centellinare con evidente piacere
da una striscia all’altra ora come allora…
Esito paperinesco con aggiunta di Topolinia-
Basettoni in parti più o meno uguali in ossequio ad
una modernolatria che potrebbe osando l’inosabile
con qualche necessario distinguo futurista,
rappresentare un breve narrato quale antesignano
di podcast in cui creare/ creator cimenti meccani
protagonisti assoluti di magiche spericolatezze in
grado di sconfinare verso mondi in avanguardia.
Tanto per le gesta
In una decina d’anni e qualcosa di più tra il’50 e il ’60
sul finire, veri periodi di vacche grasse novecentiste,
gli altisonanti disegnatori dell’epoca scodellano a

getto continuo fantastiche storie fumettose rette da
una ingegnosità fuoriclasse, ingenua e insieme ribalda
in pieno carattere con la fama dei personaggi da
vicino solo papaveri e papere nonchè agli albori di
quelle che, preveggendo sul campo, diverranno le
successive contaminazioni tecno, per il resto del tutto
inevitabili!
In cotale felice momento i settimanali /periodici
disneyani, sempre ricercatissimi in edicola dalla
popolazione lettora, non a caso a/alfa finale di
genere neutro, amante di curiose e insieme amene
letture, si cimentano al galoppo, giusto il caso, con
una sceneggiatura leggendaria alla Carl Barks
incentrata su uno splendido purosangue ,un
attosecondo di sorpresa,meccanico…puro stile
ippodromo londinese corredato dagli immancabili
cappelli(ni) per le eleganti dame care alla pittoresca
britannica satira!!
Così va che ”Zoccolo di fuoco “, fiammante nomea
esplosiva, si innesta come un destriero dall’umore
balzano per intere strisce in cui farsi scrutare
,sopratutto in bocca per la gloria dei lustri ingranaggi
automi ivi facenti le veci dei robusti denti all’origine
del pluri- secolare motto che da sempre recita

massimo rispetto per le cavalcature di nobile regalia,
comunque unici mezzi di locomozione epocale!,
Lo smisurato orgoglio del proprietario, caso vuole
sia il solito paperone con annesso deposito obeso per
la delirante quantità di dollari rinchiusi nel suo capace
interno, fibrilla nella speranza di incoronare il
campione equino costato un occhio della testa quale
vincitore al derby di città dopo aver superato le
selezioni di rito e qui iniziano come suol dirsi le
stranezze….
Al dire il vero il nobile quadrupede da subito svela le
sue biasimevoli imposture meccano-robotiche che in
ultima analisi decretano una bizzarra similitudine con
le vetture/auto da pista mentre esso viene
letteralmente issato per le riparazioni sul ponte
dell’officina in più di una spassosa vignetta con gli
ingranaggi al vento nella spasmodica attesa della
prossima esplosione, niente paura non si è ancora in
fase nucleare, bensì trattasi di un espediente tratto
da Topolino story,albo d’oro 1967acquistato di
persona da chi scrive che mostra il Nostro incapace di
adempiere alle sue virtù corsaiole con susseguente
trasformazione in ….

brocco con effetto immediato e generale
divertimento di grandi e piccini!
Il peggio è che il fumantino galoppatore ancora
tremebondo con i muscoli meccanici sollecitati dai
transistor alla base di questi funesti scoppi va di gran
furia alla ricerca di fontane e piscine e altri
ammennicoli acquatici in cui fare splash trovando
immediato refrigerio.
Proprio un bell’esemplare di cavalluccio da giostra
,non c’è che dire!!
D’altronde a cospetto della grandiosa mitologia
targata Disney non c’è che aspettarsi superlativi
cantastorie seriali che già decenni prima si sono
misurati con guerresche cavalcature
meccano/metalliche addirittura a vapore, che
sublime classe!,al servizio di eroici paperi intemerati
che difendono damigelle pudibonde nell’epopea
moschettiera di Guascogna….
Analogamente capita nel vecchio /old West ove un
fuorilegge da manuale va all’assalto di traballanti
diligenze in groppa a un focoso stallone HP stile
vaporiera e via strabiliando con il solito Paperino e
le sue capriole acrobatiche in sella a un ronzino/

automa inventato dal Pitagoricus Archimede felice
ideatore di immaginifiche trovate negli allegri cartoni
animati del tempo.
In antico
furono…..
Alate creature da cavalcare volando negli empirei
olimpici affollati da numi citaredi e dee incoronate di
mirto che in groppa a Pegaso dalle ali sconfinate
sollecitano il suo zoccolo fatato per farne scaturire
ippocrene acqua di fonte sorgiva a cui Muse e Poeti
possano nelle mitologiche ere abbeverare la loro
divina essenza artistica….
Intanto saettano per ogni dove fino alla luna avi
Ippogrifi che messer Ariosto mette a servizio di eroi
e guerrieri indomiti protagonisti del suo poema epico-
paladino immortalato con sapienza di ottave per
continuare ad avvincere l’universale animus con i
suoi canti straordinari in ogni tempo e luogo.