Elocuzione

Profezia poetica  o poesia profetica… Del resto da sempre è notorio che il Poeta  si presti a trasfigurare l’universo,verseggiando non sempre  diafane immagini, chi lo dice?!,anzi corrusche   nel fiammeggiare sdegnose  avanti ad accostamenti  real-culturali e alla fine letterari a millenni  come nel caso di specie da disvelare con grazia tra un attimo,mettendo da parte l’artificial-digitale  che  ormai  ruba la scena senza alcuna discrezione…

E di colpo sul versante pittorico, avanti alla maestà dei grandi Maestri  che hanno profuso secoli  su secoli di quadrerie aventi come unico memorabile soggetto/oggetto il sembiante eterno dell’Urbe anche negli scorci più pacati con un che di dimesso,per intenderci,alla Omiccioli, si insinua  a grandi pennellate il pittoresco  ormai sempre più di casa  in questa  giungla capitolina  alle prese con il mantenimento del dignitoso decoro cittadino.  Ma de che…

 A mille e mille sono le sofferte interiezioni pronunciate in cinemascope anche fuori dal canonico suo regno spettacoloso,sempre in bilico  tra comicità amarognola  e ironie romanacce,solo e unico l’Albertone  attualmente autorizzato ad arrovellarsi nel sacello di fronte alle alterazioni urbanistiche perpetrate in danno di  una  Roma che meno di sempre gli appartiene….

 Banalità disarmanti,forse o di sicuro,che fanno discretamente a pugni con l’alterigia di quegli arcana imperii  ancora  ingegnosi  nell’arte del potere oggi più che mai pervasiva, in un verboso approccio a guida social…

 In realtà,con l’audacia che Le,vada per la elle maiuscola,si confà in virtù dell’oltre- passato  remoto, da coniugare con classe imperitura  assuefatta ad  invasioni barbariche di ogni natura,da umano ad animale,la Nostra non teme le sorprese le più incredibili insolite e straordinarie tra maraviglie e portenti che possano  con fare recondito insinuare crepuscolari magie tra ponti e arcate e ansanti in fuga scalinate*.

Nell’aere sempre  più  risicato fanno ancora capolino,per dir così, le occasioni per sviolinare sulla sempiterna romanità inusitatamente  inondata da  affocati  reperti che straripano  nella gorgogliante calura quotidiana sbucando  ultronei da monumenti  al pari e meglio di ultima  generazione x contra i  precedenti connotati da cinguettio quasi idillico almeno agli inizi!

Adesso,cambio di scena appena avvenuto, si  preferisce addentrare in un  dispendioso dopo da becerume simil-gladiatorio che vagola  tra un’app e l’altra  in  un improvvisato anfiteatro,siamo a Roma dopotutto,avidamente  a caccia  di virali sollecitazioni….

Solo Giove tonante, sempre che giustappunto decida di interrompere di tanto in tanto la sua millenaria pennichella,sarebbe in grado di agire subitaneo nello scaricare a destra e a manca impavide saette, app permettendo,com’è nella sua gioviale  natura di supremo tra gli dei, dispensatore di tuoni e fulmini  forieri di olimpica pioggia, in genere  poco consueta di questi periodi…

  Intanto il presente,che piaccia o no,appartiene a quei contenitori spesso di metallo,in senso gergale roman-boccaccesco diconsi cassonetti,per la doverosa raccolta dei rifiuti  lasciati  senza pudore al loro  intonso destino,causa inumane temperature estive, sic proclamato innanzi all’universo mondo!                                                                                          

Cosicché,accanto  alle solite  frequentazioni ormai da caravanserraglio che allietano l’odierna insofferente  urbanità della Capitale,si va dai gracchianti stridii di  uccellacci e uccellini intenti a indottrinare innocui viandanti di passo nei cantucci più riservati,a  presenze di  peso meno volatile,ossia ben piazzati quadrupedi,talora  uso cuciniero/maremmano,che stazionano a guisa di familiari guardiani nei pressi dei suddetti bidoni per l’immondizia,altre zoo-specie si  sono fatte notare  per  il loro innato modus strisciante…..

                 Cronaca di innocui biacchi all’ombra di grandiosi orizzonti  ab Urbe…

 Per la verità Roma non è nuova a certi affondi da mitologia /fabula che intreccia radici  di  storia primigenia omaggiando pagane costumanze  ancora  lampanti  in certe serpentine immagini,proprie del  mercuriale caduceo,che s’avviluppano all’attenzione dei passanti nell’esplicare il  più benemerito dei servizi associato a illustri farmacopee,più modeste,si fa per dire,farmacie che forniscono indispensabili medicamenti nonché salutari preparazioni all’uopo.

                                                    Come leggenda vuole

Un tempo tennero banco i mitico-gentilizi colubri,nient’altro che serpenti nella vulgata ordinaria, compagni d’ avventura di Esculapio che,cangiandosi con repentina metamorfosi in pelle di suddetto rettile, amò ingerirsi nella sanità pubblica in epoca latina, vessata da epidemie e pestilenze,scivolando con sinuosi sembianti  nell’isola flumine nata  che dall’arcaico nome Tiburtina fa  derivare la  attuale Tiberina,ormai sita in pieno centro cittadino.

Dio di salvezza all’Urbe, dall’acconcia denominazione ovidiana,così egli,prodigiosamente preceduto dal comprimario Asclepio,già rinomato presso gli antichi greci  con le medesime facoltà guaritrici, prende possesso del suo mito/tempio di nume conoscitore dell’arte medica  in virtù degli insegnamenti ricevuti nientemeno dal centauro Chirone,secondo solo al padre Apollo già venerato presso i nostri  progenitori quale dio guaritore di preclara venustà fisica in parte ascritta agli effetti terapeutici dei raggi del sole.

Altrove inseguono epopee  di urei,inutile scomodare al proposito portentosi eventi storici  che da allora s’aggirano nei dintorni di personae  alla maniera della  diva/dea Cleopatra,anch’ella capitata a dimorare per alcun tempo  in Urbe,adorno il capo del sacro cobra imperiale,a conferma che tutte le universali  gesta così le strade prima o poi conducono a Roma….

                                          …..E infine l’epilogo….

 Da  promozione ad attrazione la Capitale si adegua in vista di  tempi moderni  ritenendo a ragione che sia ormai  disdicevole affidarsi ancora una volta al tragi-comico nonché notorio grido di battaglia del …venghino siori, del tutto  inadatto,così sembrerebbe,a rappresentare il  sottaciuto,non sempre ma spesso,patrimonio universale della grande bellezza della romanità in per a Roma che tra una  sigla  e l’altra  ri-VIVE!

Dal Vittoriano a Palazzo e Piazza Venezia incorporati in un formidabile insieme  architettonico a futura destinazione  di organizzazione manageriale o DMO….

Il resto ai soliti anglicismi!!

 Alternativa non auspicabile è che dando retta alla parte conclusiva  dell’esortazione de quo,vedi sopra,più gente entra e più bestie si ammirano….

 A volere infierire, di recente,come già annotato,le specie animali presenti in città sono varie e a loro  completo agio…. 

  • “Roma dei misteri”.  dalla raccolta di liriche “ Roma Civetta” Cultura Duemila Ed. Ragusa 1993
  • “Prima che annotti”  idem come sopra                                                                                 Mirella Violi