Negli ultimi anni si è affermata l’abitudine di raccontare gli eventi a partire dall’ultimo episodio come se prima non fosse accaduto niente, semplificando le complessità e introducendo dei bias cognitivi che alterano ogni corretta analisi e rinforzano le conclusioni errate con il sistema degli echo chambers. Questa frase per molti non dice niente ma diventa chiara adoperando i link di approfondimento evidenziati.
E così in Ucraina ci sono aggressori ed aggrediti, prima non era successo niente, in Medio Oriente c’è l’organizzazione Hamas che ha fatto un atto terroristico contro civili ebrei e Israele che ha reagito distruggendo la striscia di Gaza e massacrando non i membri dell’Organizzazione Hamas ma cento volte di più i Palestinesi la maggior parte dei quali non vi appartenevano.
La dinamica ricorda i comportamenti nazisti. La differenza è che i partigiani attaccavano i nazisti invasori, quindi rappresentavano la Resistenza e la lotta per la libertà, i nazisti parimenti agli Israeliani facevano le rappresaglie cruente contro i civili. Non migliori di loro sono gli aderenti di Hamas che l’aggressione non l’hanno rivolta agli invasori Israeliani ma a cittadini inermi, perciò rimangono terroristi.
“La mentalità di rappresaglia distrugge gli Stati mentre la mentalità di tolleranza costruisce le nazioni”(Nelson Mandela)
Coloro che hanno armato Israele e continuano a farlo, hanno lasciato correre consentendo il massacro di Gaza, hanno aspettato due anni prima di intervenire. A mio avviso avrebbero aspettato che si compisse la distruzione totale – mancava pochissimio – se, ad un certo punto, a fronte dell’ondata di protesta internazionale, a fronte dei milioni di persone scesi in piazza, a fronte degli interessi dei paesi arabi moderati, a fronte degli israeliani che volevano gli ostaggi vivi e a casa, a fronte degli egiziani che non gradivano la pressione alle loro frontiere dei palestinesi in fuga, non avessero capito che dovevano fermarsi: viceversa potevano crescere a dismisura ondate di antisionismo e antisemitismo, la stessa immagine di Trump come dei capi di stato a lui obbedienti sarebbe stata ultriormente lesa. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il lancio di missili sul Qatar, dove gli USA hano la più grossa base militare del Medio Oriente, allo scopo di colpire dirigenti di Hamas li riuniti per discutere delle proposte in fieri.
E poi era il momento di pensare … agli affari. A distruzione in corso, in molti paesi europei si studiavano piani di ricostruzione.
Spunta così il piano di “pace” e l’esibizione mediatica televisiva con i capi di stato alla corte di re Trump senza la presenza dei contendenti: non c’era Hamas, non c’era Isrtaele. Hanno firmato i Garanti: Trump e i capi del Qatar, dell’Egitto, della Turchia. Cosi si è realizzato il primo evento storico mondiale: la prima pace mediatica senza l’adesione dei contendenti che restano in impasse, a nostro avviso, per poco.
Ma i problemi rimangono e non li hanno considerati. Non si parla dello Stato di Palestina, non si parla dei territori palestinesi in Cisgiordania occupati dai coloni israeliani con l’appoggio e la protezione dell’esercito israeliano
Ovviamente non si parla più di Gaza riviera mediterranea ma di ricostruzione. Non sanno i palestinesi di Gaza che sorte li aspetta. Se prima con le bombe li hanno costretti in strada e alla fuga, ora li fanno tornare con l’illusione che un giorno riavranno le loro case ora letteralmente ridotte in macerie..
Ma ci sono dei modi più sofisticati per cacciare via la gente e negli USA ci sono maestri: la GENTRIFICAZIONE.
La gentrificazione è un processo di trasformazione urbana in cui un quartiere popolare viene riqualificato urbanisticamente, con edifici importanti e costosi, e nei servizi; viene orientato verso il turismo, attraendo residenti con redditi più elevati e causando l’auto-espulsione-esclusione dei residenti originari a causa dell’aumento dei prezzi degli immobili e degli affitti.
Se qualcuno crede che ricostruiranno e daranno le case ai proprietri precedenti … crede nella Befana.
Di questo fenomeno ho visto personalmente l’effetto in alcuni quartieri di Brooklyn affacciati a Manhattan sull’altra sponda dell’East River.
Alla fine dei territori per i Palestinesi resterà ben poco.
E come se non bastasse, come cesserà l’odio cresciuto per generazioni e continuamente alimentato dalle violenza, dalle persecuzioni e dall’insegnamento per tre quarti di secolo, a cominciare dai bambini, che quello è il nemico che vuol distruggere Israele, da una parte, e quello è il nemico che vuole la cacciata dei Palestinesi – dall’altra.
La farsa continua, ma hanno sospeso i massacri, per ora. Domani è un altro giorno.
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