Anche quest’anno assistiamo, inermi, alle lotte di potere e di denaro sulla pelle dei lavoratori (vittime sacrificali ed ostaggio di proprietari e della burocrazia che li utilizzano alla bisogna) e dei cittadini / pazienti, alla tragica – con la variante delle parate di vari candidati alle prossime regionali- gestione di uno dei beni della Sanità Pubblica Calabrese più preziosi: Le Terme Luigiane.

Stabilimento che, come non tutti sanno, ricade nei territori di due comuni della costa tirrenica calabrese  e per le cui prestazioni (ha fra le più salubri acque sulfuree mondiali, per i principi attivi) la Asp di competenza paga intorno ai 2.000.000,00 di euro annui di fatturato a fronte di un canone pagato da chi lo ha in gestione con un contratto scaduto (canone che va poi equamente diviso al 50% ai Comuni e 50% alla Regione) di circa 40.000,00 euro.

Si, purtroppo; a fronte di guadagni per svariati milioni di euro assicurati a privati per gestire un servizio sanitario pubblico, la collettività riceve la “mancia” di soli 40 mila euro.

Ma a prescindere da tutto, piuttosto che prepararsi in tempo e non arrivare a ridosso della stagione con  lavoratori e le loro famiglie, utilizzati come “carne da macello o merce di scambio “ e i cittadini / pazienti ostaggio della situazione , perché nessuno dei dante causa ( Regione e Comuni interessati) non si attrezzano per predisporre un bando ad evidenza europea per affidare con gara ed ai valori di mercato ( che vale solo per chi deve lucrare, il famoso “mercato libero”😉 ) il “bene” che è dei calabresi e per avere dei “servizi adeguati” , per poi non essere costretti, a seguito di tavoli vari ( alla presenza delle più altisonanti Cariche Istituzionali e Sindacali) a vedere prorogato sempre lo stesso contratto tutto a favore della stessa  ditta aggiudicatrice?

Domanda sciocca che sorge spontanea per chi non conosce i vari “accordi” che avvengono nella Sanità calabrese ed in danno di tutti; tranne poi leggere di tanti coccodrilli che pontificano sul commissariamento della sanità.


Questo è solo uno dei tanti esempi “pratici” di come è gestita la Sanità Pubblica e di come non dovrebbe essere ma anche di come districare questo “nodo” – in uno a quello degli altri servizi essenziali strettamente collegati ai diritti costituzionalmente riconosciuti ma qui in Calabria mai ottenuti – vi è necessità di un colpo di spada.

Si attende, non ci resta molto in realtà visto e letto sul punto, che sperare nell’ennesima azione giudiziaria visto che la Procura di Paola ha finalmente deciso di “capire” quello che sta accadendo.

 Era ora!!!

A Roma purtroppo – come nei salotti di tanta politica locale – piace invece parlare di spartizione di poltrone e/o sedicenti alti ideali ma lontani dalle vicissitudini del popolo calabrese, piuttosto che affrontare  e dare soluzione ai cittadini che sono pazienti, lavoratori, vittime di questo andazzo che non ha differenze politiche o di schieramenti.

Come Italia dei Valori continueremo imperterriti -ed in attesa che le indagini della Procura di Paola disvelino i vari retroscena illegali se esistenti-  visto che ci hanno emarginato da ogni tavolo di discussione, a svolgere – da uomini e donne libere- il nostro ruolo di mastini della legalità e continueremo a denunciare le varie ipocrisie ( non dimentichiamo che la Sonia Ferrari, già Presidente dell’Ente Parco della Sila e la cui famiglia è proprietaria della Sateca Spa che ha in gestione le terme, è stata capolista al senato per il csx)  che cercano di vendere agli inermi cittadini durante questa campagna per le amministrative regionali.!!

Avv. Sen. Francesco Molinari Responsabile Regione Calabria