Il sindaco della città dello Stretto continua a provocare le istituzioni con una retorica violenta e volgare, in un clima da campagna elettorale permanente. Ma l’epidemia in corso è una cosa seria

Negli ultimi giorni i toni dello scontro tra il sindaco di Messina, Cateno De Luca, e le istituzioni si è inasprito ulteriormente, alimentato dalla retorica violenta e volgare del primo cittadino. Volt Messina ha già invitato De Luca a tenere un atteggiamento consono alla carica che ricopre; si è invece assistito a un’escalation che ha portato alla denuncia, da parte del ministro degli Interni Luciana Lamorgese, per vilipendio.

Va subito chiarito un punto: alcune rimostranze del sindaco sono condivisibili. La critica, anche aspra, all’operato delle istituzioni è sempre utile, specie quando arriva da chi è a contatto con le realtà locali in cui le misure vanno applicate concretamente. Le istituzioni devono fare di più: un esempio è la grave situazione di disagio creatasi al porto di Villa San Giovanni, dove il caos generato da disposizioni contrastanti ha costretto molte persone (tra cui bambini) ad aspettare per giorni agli imbarchi, in attesa di capire cosa fare, generando situazioni di alto pericolo (oltre che di disagio) per la diffusione del Virus.

Proprio per evitare che quanto accaduto si ripeta è necessario potenziare la banca dati di chi deve attraversare lo Stretto, che consentirebbe controlli più rapidi e minori disagi per i pendolari autorizzati. Ma la banca dati serve a poco se non affiancata ad un’azione concreta utile a far defluire il caos creatosi sulla sponda Calabrese, per Volt Sicilia, Volt Messina e Volt Reggio Calabria risulta dunque necessario aumentare le corse delle navi traghetto nello Stretto. Va accolta positivamente l’aggiunta di una corsa extra per le persone rimaste bloccate a Villa nei giorni scorsi ma ciò non basta, bisogna inserire almeno 2 nuove corse quotidiane da/per Villa e Reggio -una a metà mattinata ed una nel pomeriggio- compatibilmente con gli orari lavorativi dei pendolari, così da evitare assembramenti che metterebbero a rischio la salute dei passeggeri; i pendolari dello Stretto sono molti e vanno tutelati.

Questo è solo uno dei già notevoli problemi che l’area dello Stretto sta affrontando. Tuttavia, le dichiarazioni e le azioni di De Luca rischiano di compromettere ulteriormente la situazione. Non è urlando e insultando che si ottiene maggior chiarezza; non è con dirette teatrali che si riceve l’aiuto richiesto; non è con la gogna mediatica e l’autoritarismo che si fanno rispettare le regole. De Luca è il sindaco di una città, non il suo padrone assoluto. E i suoi atteggiamenti potrebbero essere addirittura deleteri.

È lecito pensare che il primo cittadino stia cavalcando l’onda del populismo, speculando sulla paura. Ma per difendere il proprio territorio non serve fare propaganda ma urge lavorare intensamente sulle carte, sui numeri, sui bilanci, sui rapporti con le istituzioni realizzando azioni concrete che siano risposte efficaci ai bisogni dei Messinesi similmente a quanto hanno fatto i Sindaci di Catania e Reggio che senza clamore hanno lavorato a delle soluzioni d’emergenza per le rispettive città; ai Messinesi servono risposte e competenza, non urla.

Volt Messina rivolge dunque un nuovo appello al sindaco: è necessario collaborare, a tutti i livelli istituzionali, per superare una epidemia drammatica. Solo se le istituzioni lavoreranno di concerto, senza screditarsi a vicenda e agendo in maniera coerente, si potrà conservare la fiducia dei cittadini. Uno stato democratico si basa sulla responsabilità prima che sulla coercizione, ed è importante che De Luca non lo dimentichi.

Cordiali Saluti

-Alfredo Mangano

CityLead Volt Messina