Un canto allo sfiorito odor di mimosa
secondo lustre tradizioni da inizio poema …
Si potrebbe azzardare cano, prima persona indicativo
presente del verbo canere o appunto cantare in
simultanea lingua dei Padri,tanto per essere esatti anzi
pignoli,che di per sé dovrebbe risultare al di sopra di
ogni sospetto senza ulteriori delucidazioni, ma
l’odierno salmodiante clima più consono a cime
tempestose che ai ricercati fonemi salottieri alla
orgoglio e pregiudizio non lo consente.
Conciossiachè,quale goduria svagolare con leggerezza
in mezzo alle tronfie pedanterie retoriche che
nell’annuale ricorrenza intitolata a dame e signore
fanno capolino ancora una volta con pervicace e
perfino spudorata ostinazione pur ammettendo che di
molto si sono ridotte le occasioni di sproloquio in
questa fiera delle ridondanze, a margine degli obbligati
omaggi floreali.
.
Tra la chincaglieria generale torna a galla per
avventura una sorta di ritratto boldiniano…
La signora
delle onorificenze
Eccola in lontananza tra il lusco e il brusco degli
interminabili atri corridoi di palazzo mentre si avvicina
a passetti rapidi e bassi come le comode scarpe che
indossa raggiando di giubilo verso il gruppo di
avventori,leggasi funzionari del dicastero, in trepidante
attesa poiché quando la Signora in questione sventola
i corposi fascicoli che tiene in braccio quasi amorose
creaturine da accudire senza dubbio si è al cospetto di
un prossimo inevitabile lieto evento…
A chi toccherà questa volta?!
Dottore…ssa si arrotondano in sincronia gli occhi e le
sillabe, ancor più accentuando se possibile l’intima
soddisfazione che trapela dall’intero atteggiamento
arcadico della Nostra addetta a consegnare ai/alle
singoli/e novelli/e blasonati/e le onorifiche pergamene
grondanti fregi ghiribizzosi,sta per calligrafici svolazzi
torno torno alle intestazioni di questi pur ambiti titoli
onorifici succedanei delle cavalleresche glorie
araldiche.
Ben presto s’alza un nugolo di “complimenti
vivissimi”,seconda rituale cerimonioso di buone
maniere d’epoca, completato nei casi consentiti da
sonori schiocchi di baci stampati sulle gote
dell’elemento femminile e vigorosa stretta di mano
riservata a quello maschile…
Neanche a saperlo, in perfetta
parità tra i due sessi….
Breve sollazzevole trambusto presto sedato dal solito
rientro nei ranghi, intendi stanze, in cui coccolare la
propria vanità al riparo da commenti indiscreti…
Mai verrebbe da pensare che una donnina piccola e
graziosa,nero corvino i capelli, bene acconciati di pari
passo con l’età, abbigliamento privo di indulgenze in
tinta con il sembiante riservato, silenziosamente uguale
per tutte le stagioni se si eccettua qualche rada
puntatina di celeste pallido concessa alla blusa estiva,
possa lucidamente abbandonarsi ad esuberanti
manifestazioni di empatia in contrasto con una certa
qual timidezza connaturata.
Pure ciò capita puntualmente ogni qualvolta ella si sia
sentita insignire della facoltà di annunciare all’eletto/a
il conferimento della talora a lungo vagheggiata
Onorificenza al Merito della Repubblica Italiana, quasi
un’investitura con tocco sull’omero all’insegna d’altri
tempi, ossia nominati di grado in grado
Cavaliere,Ufficiale,Commendatore,Grand’Uffciale,Caval
iere di Gran Croce,giusto per la precisione!
Basta questo perché con enfasi e buona dose di
classe,la Nostra si senta ripagata di periodiche e
snervanti ricerche in relazione ai curricula dei/le
designati/e condotte da sempre in solitaria con
rapidità ed efficienza, a proposito dove stanno di casa
al momento?!, in risposta alle innumerevoli richieste
presentate senza remore presso i gabinetti dei ministri
da parte delle segreterie politiche in auge, specie in
periodo elettorale.
La si rivede perennemente incollata ad una
monumentale macchina da scrivere che le si addice in
modo peculiare quanto a foggia e vetustà,
sissignore,risalente agli anni’… chissà, qualcuno avrà
parlato di PC…illusione… di là da venire…
Nel frattempo le giornate in ufficio scorrono monotone
la Nostra albeggiando insieme al primo turno degli
usceri nonché facendosi un dovere di ritardare l’uscita
serale fino al compimento delle amate pratiche con il
conforto a mezzodì in punto di un sobrio desinare
consumato con garbo ,non par vero, ancora una volta
seduta al posto di comando….
Un portentoso senso del dovere,lo si lasci definire in
libertà, e poca o nulla consapevolezza di vanterie,
peraltro improbabili in assenza di social atti allo scopo!
A questo punto si
inserisce un arguto cameo toscanaccio
“ Dottoressa,presto,venga con me…devo
accompagnarla dal Sig. Ministro che ha chiesto di
conoscerla personalmente dopo aver letto un paio di
curricula tra cui il suo,di quelli solitamente presentati
insieme alle richieste di conferimento delle
onorificenze e vorrebbe rivolgerle alcune domande,
così mi hanno anticipato in anticamera…
La Signora è di casa in questi ambienti per via delle
mansioni ricoperte,non così la controparte che si
chiede con un po’ di apprensione cosa possa volere da
lei il Ministro del Bilancio e della Programmazione
Economica in carica al momento ,personaggio politico
di gran rango dal linguaggio notoriamente acuto e
caustico…
Dura poco e presto l’arcano sarà svelato!
La meta prossima è una vasta sala, da sempre detta
della Maggioranza, decorata con pitture patriottiche
altresì allegoriche dal famoso Cesare Mariani di Scuola
Romana a memoria della Presa di Porta Pia, ove chi vi
entra per la prima volta, come la scrivente,
subitamente si sofferma sulla colossale scrivania
piazzata al centro in bella vista,dicesi appartenuta a
Quintino Sella Ministro delle Finanze dello Stato
Unitario,il primo propugnatore del pareggio di bilancio.
Fin qui l’italica storia…
Adesso si dia pure spazio alla cronaca…
Da dietro la scrivania dove fino a quel momento è
rimasto in cortese attesa ,come dire celato allo sguardo
impavido dell’ospite appena introdotto,anche a motivo
di una statura fisica poco compatibile con l’imponenza
della seduta ,si fa vedere l’On……Ministro pro tempore
che,dopo avere aggirato la scrivania medesima, senza
por tempo in mezzo come da temperamento
burbanzoso e sbrigativo che lo connota, incalza la Dott.
ponendole degli squisiti interrogativi di fondamentale
importanza per le sorti del Paese, nell’ordine….
“Un posto dove accomodarsi glielo hanno procurato?
Una scrivania dove sedersi per svolgere le sue future
funzioni?
Ha la penna per scrivere?”
Di fronte alle dovute risposte affermative,nonché un
tantino imbambolate la prevedibile conclusione…
“Bene mi pare che non abbia bisogno di altro .Mi
compiaccio per la sua promozione…”
Il tutto ha richiesto una manciata di minuti non di più!
Breve pausa, stretta di mano frettolosa che sancisce se
non fosse chiaro la fine dell’incontro svoltosi tra la
dott. e il Ministro del Bilancio e P. E. in un periodo
ancora favoloso per la P.A.
Dietro la porta a vetri che dà accesso agli uffici di
diretta collaborazione del Ministro si ritrova
accucciata la Signora di cui sopra, impaziente di
conoscere l’esito sicuramente positivo del colloquio
riverberando effetti di grazia anche sul suo lavoro e
sulle sudatissime pergamene che tanto tramestio e
mansioni lavorose richiedono nella più autentica
modestia mai più riscontrata a nessun livello/avello
della odierna congerie ministerial-burocratica.
Gli è che intanto la Signora che in occasioni più propizie
si sarebbe fatta intitolare “delle camelie” a dispetto di
più attuali profumi di mimosa,il passo non è così breve
dopotutto, come sempre riesce ad ottenere i risultati
voluti in adesione a codici comportamentali improntati
a coscienziosità e deontologia nello svolgimento dei
propri compiti funzionali.
Morale della favola ad
epilogo
Lungi dall’essere una paludata
matematica,letterata,trasvolatrice oceanica,
giallista,suffragetta,o scienziata,tutte da Nobel o
quasi!!,scegliendo a caso fra almeno un centinaio di
personaggi al femminile che si è prodigato di tempo in
tempo nei vari settori della conoscenza,al netto da
intelligenze con artifizio ,per rendere sempre più
vivibile la vita quotidiana sul pianeta….nondimeno,la
Nostra si è guadagnata sul campo una menzione di
merito se non altro come ambasciatrice di
contentezza nel recapitare cartigli ad onorem che per
un attimo vivificano,per così dire,la melensa vita
d’ufficio.
E quindi ben venga un circoscritto augurio donnesco
alla nostra protagonista di professione impiegata
modello facendo addirittura voti che automi e robot
dell’ultima era ci vadano prima o poi a scuola di
umanità!