“La realizzazione del Ponte sullo Stretto potrebbe essere la vera sfida per Calabria.

Lo dichiara il Consigliere regionale Domenico Giannetta (FI).

“E’ imprescindibile che il Consiglio regionale della Calabria intervenga, con la propria autorevolezza istituzionale, nel dibattito politico sulla esclusione del Ponte dal Recovery fund, per fare sentire la propria voce e incidere sulle politiche strategiche di sviluppo della Calabria, a maggior ragione quando sono interconnesse con quelle del Mediterraneo e dell’Europa.

Il Consiglio regionale – dichiara – può imprimere un segnale forte, anche nella considerazione che il limite temporale del Recovery fund può essere superato con la previsione di differenti coperture finanziarie sulla medesima opera e il Ponte – sottolinea il consigliere – è l’opera strategica per eccellenza per il rilancio dello Stretto a baricentro del Mediterraneo.

Quando si parla di Ponte, si commette l’errore di guardare solo alle spese. Guardiamo invece anche alle entrate che produce. Ebbene – evidenzia Giannetta – se la costruzione costa 4,5 miliardi, che diventano 7,1 con le opere accessorie e compensative, già solo con le entrate erariali legate al periodo di costruzione dell’opera, nelle casse dello Stato arriverebbero 8 miliardi di euro, di cui 7,1 miliardi da contributi e imposte e, nei primi 30 anni di gestione, le maggiori entrate per lo Stato raggiungerebbero i 107 miliardi di euro. La mancata realizzazione del Ponte implicherebbe, di contro, il rischio che i fondi stanziati per la parte pubblica dell’opera, vengano dirottati verso altre opere o addirittura dispersi, considerati i costi già sostenuti (250 milioni) e le penali dovute per legge e per contratto (800 milioni).

Osserviamo l’impatto: il nuovo collegamento servirebbe un flusso di 6 milioni di veicoli l’anno e di 60.000 treni – continua il consigliere – con uno sviluppo dei territori coinvolti in un vasto sistema metropolitano del Mediterraneo che, oltre a collegare aree urbane, stimolerebbe la modernizzazione della rete ferroviaria in Sicilia e dell’alta velocità/alta capacità ferroviaria che dovrebbe collegare Salerno, Reggio Calabria, Messina e Palermo.

La creazione del Ponte sullo Stretto – dichiara ancora Giannetta – potrebbe riqualificare e impiegare oltre 120.000 unità lavorative. Un dato che riveste particolare importanza in un momento storico in cui il lavoro ha assunto un ruolo emergenziale, dove il tasso di disoccupazione solo in Calabria è del 23%, peraltro tra le regioni europee con il più alto tasso di disoccupazione giovanile fra i 15 e i 24 anni, pari al 52,7% e quello femminile che in alcuni ambiti supera il 60%.

Investire sulla costruzione del Ponte significherebbe sviluppo del Mezzogiorno, per il quale, ad oggi, le risorse previste nei prossimi cinque anni, comprese le opere in corso di realizzazione, non superano i 6 miliardi di euro, contro i 40 miliardi di opere previste nel Centro Nord. Il che non soddisfa la logica del 34% di investimenti complessivi da stanziare per il Sud. Il Ponte, dunque – evidenzia Giannetta – colmerebbe, in parte, il mai pagato debito storico, che le regioni del Nord, hanno nei nostri confronti.

Con la realizzazione del Ponte potremmo finalmente invertire il trend dell’esodo occupazionale e trattenere qui il nostro patrimonio più grande, il capitale umano, che abbiamo disperso in anni e anni di migrazioni.

Tutto ciò – dichiara infine – dovrebbe essere perseguito con forza dalla Regione Calabria, e a tal fine ho presentato una mozione per impegnare la Giunta regionale, nonché gli organi amministrativi all’uopo preposti, in occasione della Seduta di Consiglio regionale della Calabria di oggi, ad adottare ogni iniziativa utile ad affrontare la questione “Ponte sullo Stretto” e proporre, a tutti gli organi politici ed istituzionali di competenza – dal Presidente f.f. della Regione Calabria agli assessori quali componenti la Giunta regionale ed ai colleghi Consiglieri – di prendere posizione e discuterne affinché il Consiglio regionale della Calabria, si determini ufficialmente nel merito, con apposita deliberazione da portare a conoscenza ed interloquire con il Governo centrale. Non dobbiamo – conclude Giannetta – perdere questa opportunità storica”.