Vai dove ti porta…. l’Alfa,  con quel suo generoso e sportivo cuore che  batte ancora  lo stesso  battito dopo i suoi primi cento dieci  anni, da celebrare in omaggio a un prodotto di  italica  eccellenza  tra i tanti che fanno “marchio”, in questo caso “Mito”,giusto per  giungere di volata al traguardo, guidando uno dei  tanti modelli rappresentativi della Casa automobilistica del Biscione.

Intanto  ripercorriamo le tappe principali delle  origini della  Nostra A.L.F.A.,ovvero, “Anonima Lombarda Fabbrica  Automobili “che dal 24 giugno 1910 adotta la nuova ragione sociale  derivata dalla multinazionale Darracq, presente in Italia dal 1907 ,anno in cui, in un piccolo stabilimento di Portello,attuale zona Fiera di Milano,inizia la costruzione di modelli di auto già sperimentati in Francia.

Fin dagli esordi  diviene evidente l’esigenza di adattarsi ai più sofisticati clienti italiani che privilegiano ,adesso come allora, grinta e robustezza,velocità,ah che osanna “futurista”, dopotutto siamo in epoca, e alta meccanica,oggi,rapido inciso,andrebbe a definirsi “high tech” : in una parola, ciò che nei decenni a seguire caratterizzerà la fama,del resto ampiamente meritata anche a livello agonistico, delle brillanti prestazioni  che si confanno  alle automobili Alfa.

La successiva  entrata in scena di un imprenditore  napoletano nel settore meccanico avrà il merito di risollevare le sorti finanziarie della Società nel periodo segnato dalle commesse militari in tempo di prima guerra mondiale,esattamente nel 1915, anno in cui la Banca  Italiana di Sconto passa il controllo del pacchetto azionario A.L.F.A. all’ingegnere Nicola Romeo, il cui  stesso cognome debitamente accentato sulla prima  “o”,vale a dire al modo di pronuncia americana,questa è storia e non  “fiction”,segnerà l’inizio della  leggenda, sconfinando da questo momento, a più riprese , nella  “agiografia”  del marchio Alfa Romeo!

Già…come vogliamo altrimenti definirlo il “santino” che vede rappresentato l’onnipotente  Henry Ford ,patriarca di tutte le Americhe in automobile, mentre si toglie  il cappello con fare  galante,osiamo definirlo tale?,al passaggio di un ‘Alfa Romeo…..

Sarà o non sarà vero in questi termini,certo è che, fin dal suo apparire sulle strade del mondo, lo stile Alfa, riesce a conquistare le aspettative di una clientela alla quale offrire una connotazione di guida esclusiva e brillante, sicura ma veloce, in abitacoli magari un po’ spartani , come in uso pressoché da sempre per questo marchio che  non concede troppe mollezze, preferendo specialmente curare la meccanica , su questo non vi è certamente nulla da ribattere, nondimeno racchiusa entro veri e propri stilemi grondanti di emozione e contrappunti di carrozzeria da sfiorare il senso dell’arte…….Ben conoscono gli alfisti  più fedeli, immeritatamente anche chi scrive, quel miscuglio di sensazioni  che vibra tra una sinfonia e l’altra di  rosso Alfa in corsa, quasi ghepardesca potenza che del resto si staglia sulle mascherine di tutti i modelli del Novecento, ormai più di un secolo intero percorso da fremiti  di vittorie inebrianti firmate da quel Tazio Nuvolari che vola,anzi corre da un traguardo all’altro, spendendo il Suo estro animoso di corridore che  percepisce nel motore rombante  ai suoi comandi  un alito di creatura vivente da  spingere ad alte vette per poi vezzeggiarne con delicatezza le inevitabili  “bizze” temperamentali.  Esagerazione da manuale?

Macché: gli alfisti di cui sopra, chi più chi meno, confesseranno ,a saperli prendere,come si dice,che  mettersi alla guida di una “vera”,come prima e di più ,Alfa Romeo, fa scaturire  quel certo non so che di puro brivido, tra desideri finalmente appagati e rivalse da indorare la monotonia della vita quotidiana, come di fronte a  un “umanamente sogno”, esulando dalla inerte meccanica,  e ce ne vuole perché il cambio del  Biscione  è un po’ croce e un po’ delizia,perlomeno agli inizi, non sincronizzati !

Cosicché ecco spiegarsi  quella  punta di ansietà  che s’intuisce nel tono di voce dell’appena“laureato”,ma sì, siamo alle prime scene del famoso cult movie,protagonista un quasi baby Dustin Hoffman , nel consigliare prudenza con il cambio a cloche della “sua” ….suspence….Alfa Romeo… “E dunque gli hai regalato un’ Alfa Romeo…”  Beh ,orgoglio paterno sottinteso, non si poteva nulla di meno di fronte al sicuro avvenire  di un brillante giovane  neo laureato…..  E dunque,rossa,spider, scattante per due e  con nel sangue…pardon… non allibite lettori…nella benzina, per carità lasciamo da parte ulteriori varianti in tema, la passione,sissignore,  di modo che a questo punto  diviene realistico assegnare la palma della seduzione proprio a Lei,all’Alfa intravista ogni volta in tutto lo splendore della  sua  personalità corsaiola anche sulle strade americane generalmente assuefatte a comportamenti ben più pacati!  Il resto,per intenderci, la grande Anne Bancroft affiancata dal sullodato Dustin Hoffman già pronto per i futuri Oscar, si accontenti pure di fare da …contorno!

Per chiudere in bellezza con gli omaggi,un’occhiata ai dintorni “istituzionali”,dove le Alfa ,più esattamente “Alfette” e “Giuliette”, l’han fatta da padrone per decenni , ancora oggi seguitando,  che visione epico-romantica, tra sgommate e inseguimenti all’ultimo respiro, anch’esse arruolate in missione speciale accanto alle forze dell’ordine!

Dopotutto non resta che augurare all’Alfa Romeo di continuare nel prestigioso solco tracciato nel corso di oltre un secolo colmo di meritate soddisfazioni, senza misconoscere le inevitabili difficoltà incontrate più volte nello sforzo di mantenersi all’altezza  della fama acquisita, talora  in apparenza insidiata da concorrenti  più agguerriti che mai  a livello tecnologico, specie in questi ultimi tempi.

E allora vai con “versioni” squisitamente ultra, ibrido, electric, plug-in o no,  possibilmente evitando, punta di malinconia in agguato,  di snaturare il concetto stesso di guida che da sempre è connaturato all’epopea paladina della Nostra….qualche acciacchetto di tanto in tanto…del resto in cento dieci anni di corse in qua e in là per le strade del mondo ci può anche stare|

Ma è solo un attimo di temporanea riflessione, …gli alfisti attendono come sempre fiduciosi il perpetuo rigenerarsi delle loro vetture preferite e per coloro che dovessero ignorarlo,pare improbabile ma non si sa mai,va fatto rammentare che da una”costola” dell’Alfa Romeo è nata la primadonna delle automobili per eccellenza : la Ferrari!

 

Mirella Violi